Roma-Napoli 2-0: rossi di rabbia ma soprattutto di vergogna

Gli azzurri crollano, sorpasso giallorosso

Lukaku in gol
Lukaku in gol
Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Sabato 23 Dicembre 2023, 23:52 - Ultimo agg. 24 Dicembre, 15:00
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Inviato a Roma

Rosso di rabbia. Ed anche di vergogna. Il Napoli esce sconfitto e ridimensionato all’Olimpico contro la Roma (Pellegrini e Lukaku), perdendo ulteriore terreno per la zona Champions (sesto ko in campionato con il 4° posto adesso a quattro punti). Finisce con la Roma che batte gli azzurri - scavalcandoli in classifica - che restano addirittura in nove per le espulsioni nella ripresa prima di Politano e poi di Osimhen. Finisce come peggio non si poteva pensare. Finisce con una squadra che mostra fragilità ed amnesie, oltre che una tensione illogica che dovrebbe far riflettere. Lo spareggio per un posto utile in Champions se lo aggiudica Mou con il Napoli che crolla al 7° posto. La partita è subito tesa, spezzettata e caratterizzata da tanto nervosismo.

Sugli spalti invece i soliti cori razzisti. Colombo fatica a tenere le redini del match e deve usare tanti cartellini per tentare di tenere a bada il match. All’Olimpico va in scena il solito canovaccio, con concezioni di calcio opposte. Da una parte i campioni d’Italia con un tridente solo nelle intenzioni (praticamente di posizione). Dall’altra, la solita Roma. C’è tanto traffico a centrocampo complice anche il 3-5-2 dei padroni di casa. Il Napoli prova a fare gioco, ma appare lezioso e lento nel giro palla con fraseggi telefonati che spesso sono preda degli avversari. Le riaggressioni poi restano solo nelle intenzioni di Mazzarri. Nella prima mezzora i giallorossi “vincono” gli uno contro uno nella zona nevralgica. Lobotka gioca «basso» e viene schermato sistematicamente da Paredes; Cristante prende in consegna Zielinski che stringe i denti, ma si capisce che non è al top mentre Anguissa fatica a tenere Bove. La Roma mette i brividi in un paio di circostanze proprio con Bove che spaventa i campioni d’Italia ed esalta Meret.

Il primo sussulto arriva sugli sviluppi di una palla persa a centrocampo con Bove che cerca il colpo d’incontro, ma scheggia solo la parte alta della traversa.

L’Olimpico si strozza in gola l’urlo del gol quando ancora Bove (21’) si fa ipnotizzare da due passi da Meret che gli sbatte la porta in faccia. Gli azzurri sono in affanno, asfissiati dal pressing della Roma che fa tanta densità a metà campo. I giallorossi ci provano ancora, stavolta con Zalewski che di destro cerca il primo palo, trovando soltanto il fondo (34’). Di Lorenzo fino a quel momento era stato costretto più basso proprio per tenere a bada il nazionale polacco. La prima azione pericolosa degli azzurri arriva al 40’ con Anguissa che manca il colpo di tacco sugli sviluppi di una rovesciata di Osimhen. I campioni d’Italia si affidano alle iniziative dei singoli che però non bastano per sfondare il muro giallorosso. Si va negli spogliatoi con un possesso palla sterile e tante incognite. 

Il secondo tempo si apre con un sinistro di Zielinski che Rui Patricio controlla facilmente. Poco più tardi Lobotka alza bandiera bianca e chiede il cambio. Al suo posto Cajuste che si piazza in cabina di regia al posto dello slovacco. Quando il match sembrava viaggiare su un sostanziale equilibrio ci pensa Politano a perdere la bussola. E la testa. L’attaccante si invola sulla fascia e viene placcato da Zalewski (ammonito), reagendo però in maniera plateale. Inevitabile il rosso che lascia il Napoli in 10 uomini. Mazzarri a quel punto chiede a Kvaratskhelia di arretrare a centrocampo, schierandosi con una sorta di 4-4-1 con il solo Osimhen riferimento offensivo e Kvara che prova a giocare a tutta fascia.

 

Mourinho lancia tutto il potenziale offensivo che si ritrova a disposizione ed alla fine proprio il nuovo entrato Pellegrini alla mezzora è bravo a girare in porta una palla sporca in area azzurra. Il Napoli nonostante l’inferiorità numerica prova a reagire con Di Lorenzo che manca di un soffio l’impatto con la sfera, sugli sviluppi di una punizione di Zielinski. Ovviamente gli azzurri sono costretti ad esporsi alle ripartenze avversarie e Lukaku per un soffio non raddoppia grazie ad un guantone di Meret. Come se non bastasse ci pensa pure Osimhen a rimediare un rosso nel finale (doppia ammonizione), rimediando il secondo giallo per un fallo su El Shaarawy. È il segnale della resa. Incondizionata. Quando Lukaku nel recupero segna il raddoppio, gli azzurri sono già negli spogliatoi. Rossi di vergogna.
 

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