Napoli, c'è una sola nota lieta:
funziona l'asse Lorenzo-Di Lorenzo

Napoli, c'è una sola nota lieta: funziona l'asse Lorenzo-Di Lorenzo
di Marco Ciriello
Giovedì 4 Marzo 2021, 08:08
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Tra rigori, rovesci e sei gol, con rimpianti e amarezza, errori e inutili falli, la luce per il Napoli è data dall'asse Lorenzo Insigne-Giovanni Di Lorenzo. La loro è una solidarietà calcistica che nasce dalla disperazione di dover recuperare gli sbagli altrui, e che si concretizza in un legame che vede prima Insigne cercare Di Lorenzo e poi Di Lorenzo cercare prima un fallo per regalare il gol su rigore a Insigne, dopo che gli era stato tolto un gol per un fuorigioco di mezzo piede. Il Sassuolo occupa meglio gli spazi, palleggia velocemente, scambia alla grande e si ritrova un Domenico Berardi da fare invidia alle grandi come un tempo. Il Napoli sempre in lotta tra emergenze, acciacchi e speranza, lotta e tiene, ed è accompagnato da un Insigne che se non prende la traversa come Berardi, segna su rigore come lui e si trova un gol annullato, ma dribbla, distribuisce, apre possibilità, gioca con un altruismo che non si vedeva da tempo, tanto che alla fine recrimina più di Gattuso e colpisce bottiglie e cartelloni per sfogare i suoi sforzi caduti nel vuoto per via degli errori difensivi. Nikola Maksimovic, Elseid Hysaj e Kostas Manolas gli devono delle scuse, almeno formali, e le devono anche a Di Lorenzo che come al solito corre a spaccamilza, e questa volta segna e si procura un rigore, andando oltre le sue normali partite, non si vedeva con tanto brio da tantissimo tempo, perché alle sue discese sempre poco ardite aggiunge una concretezza d'aria con incursioni e slalom da attaccante aggiunto. Crossa sempre così così, ma almeno questa volta penetra, la spinge in porta, e costringe Lukas Haraslin a stenderlo. Senza Insigne e Di Lorenzo sarebbe stata goleada del Sassuolo, loro tengono, con i denti: davvero, tutta la partita.

 

Purtroppo da quando esce Dries Mertens si crea un vuoto davanti.

Ma Insigne è in serata, salta Mert Müldür e la mette in mezzo dove Di Lorenzo deve solo appoggiare alle spalle di Andrea Consigli. Venti minuti dopo restituisce il favore al compagno, procurandosi il rigore, e gli regala anche il riscatto: segnare dal dischetto dove aveva sbagliato il rigore del pareggio contro la Juventus. Insigne sciolto va, tira, segna, ed è convinto di aver portato a Napoli anche i tre punti. Però la squadra di Roberto De Zerbi corre e prova fino alla fine, e correndo e provando trova Manolas disponibile a regalare falli inutili, atterrando Haraslin e concedendogli la possibilità di riscattare il suo errore. Sì, la partita è piena di errori e slanci, una di quelle partite che piacciono agli osservatori cinesi e arabi, meno a chi mastica di calcio. I capovolgimenti di fronte trovano falli da rigore tutti evitabili o quasi con difese più esperte e più concrete. Il risultato è un pareggio che non serve a nessuno, con tre rigori (due Sassuolo e uno Napoli). Gattuso e la sua squadra possono trovare conforto nell'asse Insigne-Di Lorenzo, e nel nuovo gol di Zielinski che poi scompare. Vedere Di Lorenzo provare a serpeggiare e riuscirci è un buon inizio, come vedere Insigne che gioca come in Nazionale: con sicurezza e capacità di aprire corridoi, tentando e trovando il tiro a giro che questa volta solo il Var può arginare e non i soliti cartelloni dietro la porta. Un passo in avanti, anche se poi a guardare dietro c'è da preoccuparsi moltissimo. Due strumenti di resistenza sono meglio di niente, ma sono sempre poco in vista di un marzo impegnativo con Bologna, Milan, Juventus e Roma. Almeno Insigne e Di Lorenzo traspongono la profondità dello spirito in azioni decisive, con una volontà gramsciana che manca al resto della squadra. 

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