Energia, grazie alle biomasse energia naturale senza pause

È l’unica fonte rinnovabile in grado di garantire regolarità per tutto l’anno. I soli produttori riuniti in Ebs generano 2.100 Gigawattora l’anno e impiegano 2,5 milioni di tonnellate di materiali

Impianto di biomasse
Impianto di biomasse
di Giampiero Valenza
Mercoledì 21 Giugno 2023, 14:37 - Ultimo agg. 22 Giugno, 07:42
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I vini, la frutta, la verdura, l’olio, arrivano sui banchi del supermercato pronti per essere portati a tavola. Ma il mondo dell’agricoltura segue tutto un lunghissimo processo per arrivare al risultato finale.

E oggi quei rami, quelle piante, quei noccioli, invece di essere abbandonati e diventare rifiuti da scartare (sperando che il tempo possa farli degradare) si trasformano in risorsa. Diventano energia. In sostanza, se possiamo accendere lampadine, avere un climatizzatore acceso, ricaricare lo smartphone è grazie al vino che beviamo a pranzo ma anche agli sfalci di un bosco o alla paglia rimasta.

Tra tutte le fonti energetiche rinnovabili, quella delle biomasse è l’unica in grado di garantire una certa regolarità durante tutto l’anno: non ha bisogno di considerare giorno, notte o nuvolosità (come l’energia derivata dal sole), non deve considerare zone più o meno ventose (come l’eolico), o ricche di corsi d’acqua (come l’idroelettrico). Secondo i dati del Gse, il Gestore dei servizi energetici, la produzione di energia elettrica da biomassa solida, in Italia, supera i 4.100 Gigawattora all’anno. I soli produttori riuniti in Ebs (Energia da biomasse solide) l’associazione che dal 2016 rappresenta la categoria degli impianti di taglia industriale, generano una produzione di 2.100 Gigawattora. L’indotto (diretto e indiretto) supera i 5 mila lavoratori che operano nei comparti agricolo, metalmeccanico, elettrico e della logistica.

La quantità

Di fatto gli operatori associati a Ebs impiegano 2,5 milioni di tonnellate di biomasse solide, di cui più del 90% prodotta in Italia. E si tratta di più del 50% della produzione elettrica da biomasse solide. Una soluzione che fa bene all’ambiente: proprio un’analisi di Ebs ha dimostrato che gli impianti gestiti dalle sue imprese hanno evitato l’immissione in atmosfera di un milione di tonnellate di anidride carbonica, che se non passasse in impianti controllati (quindi, nel caso in cui quei residui venissero bruciati), si genererebbero notevoli emissioni, non solo di CO2, ma anche di Pm 2,5, le polveri sottili nocive che riescono ad arrivare fin dentro gli alveoli polmonari.

Le ricadute

Gli effetti di questa positiva gestione energetica, quindi, sono notevoli e si traducono nella vita di tutti i giorni. «La chiusura del ciclo delle biomasse solide attraverso la trasformazione in energia rinnovabile sta aiutando tanti territori a crescere. Soprattutto nelle zone interne e marginali della penisola si è trovata una nuova occasione per puntare sulla sostenibilità e per evitare lo spopolamento nell’ottica delle politiche di economia circolare. E manutenere il patrimonio forestale (di cui le biomasse per uso energetico sono l’anello finale), permette di ridurre il rischio idrogeologico e di incendi dovuti alla combustione del materiale abbandonato - spiega Antonio Di Cosimo, presidente di Ebs - Inoltre, le numerose realtà agricole e agroindustriali del nostro Paese beneficiano di servizi come il trasporto e il conferimento ad appositi destini di espianti di frutteti fatti per esigenze naturali di rinnovamento che, in assenza delle centrali a biomasse solide, rappresenterebbero un costo e una responsabilità. Invece grazie agli impianti in funzione, gli operatori ritirano questo materiale residuale e ne sostengono il costo».

Il futuro 

Il settore, in Italia, ha enormi potenzialità e, a medio termine, può crescere diventando una fetta ben più grande della torta energetica nazionale, contribuendo di fatto allo sviluppo delle energie rinnovabili dell’intera penisola e, allo stesso tempo, alla valorizzazione di prodotti che altrimenti sarebbero considerati un mero scarto da smaltire. «La produzione di biomasse solide oggi è di circa il 17% della produzione di energia da fonti rinnovabili nel Paese», conclude il presidente dell’associazione Ebs che precisa come «questo contributo potrebbe raddoppiare nei prossimi 3-5 anni» se il settore «fosse adeguatamente sostenuto dalla normativa e messo nelle condizioni di continuare a svolgere il proprio importante ruolo nel panorama energetico italiano».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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