Starship in orbita per qualche minuto: Elon Musk avvicina la Luna e Marte alla Terra. L'astronave arriva nello spazio prima di autodistruggersi. Rivedi il decollo

E' il secondo test dopo il parziale fallimento del 20 aprile. Il missile più grande di sempre: potrà portare 100 passeggeri

Starship pronta al lancio: SpaceX di Elon Musk ci riprova con l'astronave destinata alla Luna e a Marte. Diretta
Starship pronta al lancio: SpaceX di Elon Musk ci riprova con l'astronave destinata alla Luna e a Marte. Diretta
di Paolo Ricci Bitti
Venerdì 17 Novembre 2023, 08:41 - Ultimo agg. 19 Novembre, 19:47
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Lancio effettuato, la Luna e Marte sono più vicini. Che botta! Che emozione vedere filare verso le stelle il gigante alto 120 metri, il razzo più grande di sempre, pesante 5mila tonnellate: Starship, l'astronave  di SpaceX di Elon Musk è sbarcata nello spazio entrando in orbita 4 minuti dopo il lancio avvenuto alle 14.03 dalla Starbase di Boca Chica nel sud del Messico. Un minuto a 9 secondi prima il booster (il primo stadio), un Falcon Super Heavy, l'aveva portata a quota 90 chilometri grazie ai 33 motori Merlin che hanno funzionato alla perfezione superando i 5mila chilometri orari. Poi il booster è stato fatto esplodere invece di procedere verso l'ammaraggio nel golfo del Messico. Starship, la navicella che secondo Musk può trasportare 100 persone, doveva compiere una semiorbita attorno il pianeta per poi ammarare nel Pacifico, ma oltre i 140 chilometri di quota sul filo dei 20mila kmh si è autodistrutta probabilmente perché i sensori giroscopici hanno registrato una perdita di assetto. I rottami sono finiti comunque nel Pacifico. La missione non è insomma stata completata, ma rispetto al primo test del 20 aprile (un volo di poco più di 4 minuti senza quindi nemmeno il distacco fra booster e astronave) si tratta di un enorme passo in avanti. Musk ha speso altri due miliardi del suo patrimonio siderale, ma è sempre più lui il padrone dello spazio tanto che la Nasa ha affidato ai suoi razzi e alla sua astronave un ruolo di protagonista del programma Artemis di colonizzazione della Luna. La Nasa finanzia in parte lo sviluppo di Starship (2,3 miliardi di dollar), ma il resto - tanto di più - esce delle tasche del tycoon.

Rivedi il decollo

L'attesa

Per Elon Musk oggi sabato 18 novembre nuovo tentativo di lancio di Starship di Spacex: tra un incontro l'altro con l'amico presidente della Cina, Xi Jinping, il tycoon mette sul piatto un altro paio di miliardi dei suoi dollari per far decollare la sua gigantesca astronave destinata a colonizzare la Luna e Marte.  La compagnia del sudafricano-canadese-statunitense ha ottenuto il via libera per il secondo test del razzo più grande di sempre e il countdown a Starbase a Boca Chica, nel sud del Texas, è stato ritarato  per le 7 odierne, le 14 in Italia.  Con un ex tweet, lo stesso Musk sulla sua piattaforma X ha spiegato che il breve rinvio ad oggi (inizialmente il lancio era stato fissato per il 17 novembre) è stato dovuto alla necessità di sostituire un meccanismo idraulico di una "grid fin" avvero di una delle appendici (alette) con struttura grigliata che sono ripiegate durante il volo di ascesa e che vengono aperte successivamente da un "attuatore" per stabilizzare il booster (il primo stadio del razzo) durante la fase di rientro e atterraggio o ammaraggio o di "cattura al volo". L’attuatore è di solito un motore elettrico o a molle prevaricate. L’aletta grigliata viene tenuta chiusa con un fermo meccanico che deve essere rilasciato prima che il motore elettrico o le molle possano agire per aprirle. Insomma, una cosa da poco rispetto alla complessità di questo prototipo alto 120 metri che è anche riutilizzabile, la grande innovazione voluta da Musk..

Il nuovo test

La nuova prova avviene a pochi mesi di distanza da quella dello scorso 20 aprile, che si è conclusa con un parziale insuccesso: al momento del lancio, alcuni dei motori del razzo, alimentati a metano e ossigeno liquido, non si sono accesi correttamente e lo stadio superiore non è riuscito a separarsi dal lanciatore, diventando difficile da controllare.

Per questi motivi, il razzo è stato fatto esplodere quattro minuti dopo il lancio sopra il Golfo del Messico.

Sbagliando si impara

La sconquassante partenza di Starship ha anche danneggiato la base, scavando un cratere sotto la pedana di cemento di lancio e scagliando detriti a centinaia di metri. Logico affrontare problemi a raffica per quella che è un'avventura spaziale del tutto nuova e con misure fuoriscala rispetto a ogni lancio precedente: il razzo, per dirne una, è alto 120 metri, il più grosso di sempre, insomma (sotto trovate il raffronto con altri missili).  Ma poi c'è la strategia di Musk che grazie al suo capitale di 200 miliardi di dollari può procedere assai speditamente all'insegna dello "sbagliando si impara", mentre la Nasa deve rispondere ai contribuenti americani di ogni dollaro che spende.

I primi quattro prototipi di Starship, ad esempio, sono esplosi in fase di lancio o a bassa quota,  ma poi il programma è subito ripartito facendo tesoro degli errori. Nell'ultimo test prima dell'aprile scorso l'astronave aveva raggiunto i 40 chilometri di quota.

Ecco così che lo stesso imprenditore ha dichiarato che sono state apportate più di 1.000 modifiche sulla base delle lezioni apprese. La piattaforma di lancio, ad esempio, è stata rinforzata con un nuovo sistema di raffreddamento ad acqua, un "impianto a diluvio", per limitare i danni causati dal calore estremo generato dai motori. Inoltre, è stata sviluppata una nuova scalatte di procedure che farà accendere i motori dello stadio superiore (la navicella verra e propria che scondo Musk potrà trasportare 100 persone) mentre è ancora attaccato a quello inferiore, visto che la tecnica tradizionale non si è dimostrata efficace.

Gli obiettivi di questo secondo test, dunque, sono gli stessi del primo: SpaceX punta ad inviare lo lavicella in orbita, solo parziale, intorno alla Terra, con ammaraggio finale nell'Oceano Pacifico, vicino alle Hawaii, un' ora e 20 minuti dopo il lancio. Lo stadio inferiore, invece, si dirigerà verso una piattaforma nel Golfo del Messico.

 

Il razzo più grande della Storia

Starship, missile di lucente acciaio tirato a specchio alto 120 metri (10 metri in più dell'attuale primatista Saturn V  delle missioni Apollo che comunque Von Braun aveva progettato pensando già a Marte) e con diametro di 9 metri, è il razzo più potente della storia: grazie a 33 motori Raptor II a metano e ossigeno liquido disposti su tre cerchi che generano quasi 7,5 milioni di chilogrammi di spinta, toglierà il record allo Space Launch System (Sls) della Nasa che ha debuttato a novembre 2022 nella missione lunare Artemis 1 e che, al momento del lancio, produce quasi 4 milioni di chilogrammi di spinta. Può portare nello spazio dalle 100 alle 250 tonnellate di carico utile.

La ricostruzione grafica del volo

 

Il secondo test

Se le condizioni meteo e gli ultimi controlli autorizzeranno questo secondo test, si accenderanno i 33 motori del primo stadio del Super Heavy (Booster 7) e il secondo stadio-navicella-astronave Starship 24. Il piano di volo prevede il rientro del primo stadio dopo 8 minuti nelle acque del golfo del Messico a 30 chilometri dalla costa, mentre la Starship arriverà nello spazio per compiere quasi  un'orbita completa e atterrare nel Pacifico nei pressi delle isole Hawaii. Entrambi i mezzi sono progettati per atterrare anche con l'aiuto di una rampa che li afferra a differenza dei razzi Falcon 9 che si posano al suolo autonomamente grazie a retrorazzi e a quattro alette mobili. In ogni caso scene magnifiche che materializzano davanti agli occhi scenari da fantascienza e questo è un contributo all'umanità che nessuno potrà mai togliere a Musk.  

 

Come si costruisce a un razzo alto 120 metri?

Il primo stadio è chiamato Super Heavy ed è alto 70 metri. E' costruito in acciaio per  essere riutilizzabile più volte ed è spinto da 33 motori Raptor II. A secco pesa circa 200 tonnellate e può portare in orbita bassa fino a 250 tonnellate di carico: un'enormità per gli standard attuali.

La navicella per la Luna e Marte

Il secondo è la navicella Starship, sempre in metallo lucente a parte il lato con lo scudo termico nero: è alta 50 metri (ma i nuovi modelli saranno 10 metri più lunghi) e ha un diametro di 9 metri. Conta su 6 motori Raptor II e i suoi serbatoi di metano e ossigeno liquido possono essere riforniti nello spazio. Una versione di questa astronave è destinata anche ad allunare. A secco pesa circa 100 tonnellate e offre locali pressurizzati, ovvero abitabili, valutati in 1000 metri cubi, questo quando la Iss arriva a 80 metri cubi ospitando al più 11 astronauti. Ora Musk dice che sulla Starship potranno viaggiare verso la Luna e poi verso Marte fino a 100 persone per trasformare l'uomo in una specie multiplanetaria, ma è chiaro che per adesso SpaceX è concentrata soprattutto sui sistemi di decollo e volo, per gli "interni" della navicella c'è tempo.

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