Lo Hobbit è esistito? Il nuovo studio sull'antenato dell'uomo che divide gli scienziati

nell foto ricostruzione dell'Homo floresiensis tratta da Wikimedia Commons,
nell foto ricostruzione dell'Homo floresiensis tratta da Wikimedia Commons,
di Laura Larcan
Lunedì 2 Maggio 2022, 20:11 - Ultimo agg. 3 Maggio, 07:15
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Chissà se Tolkien, il “padre” del Signore degli Anelli, il creatore di Bilbo Baggins e Frodo, avrebbe gradito. Fatto sta che gli antropologi potrebbero aver identificato un vero Hobbitpreistorico. Così, infatti, viene definito un minuscolo essere umano-scimmia, alto circa 106 centimetri, dotato di cervello piccolo e di enormi piedi, dedito alla produzione di utensili, vissuto tra i 700mila e i 60mila anni fa sull’isola di Flores, nell’attuale Indonesia. È l’Homo floresiensis, della specie soprannominata “Hobbit” (per via della statura), considerato un antenato umano.

La scoperta di suoi resti fossili risale al 2003, ma ora ritorna prepotente alla ribalta perché catapultato al centro di un autentico giallo scientifico.

Già perché uno studio appena pubblicato lancia l’ipotesi che questa specie di uomo-primate antenato non si sia del tutto estinta e che potrebbe sopravvivere fino ai giorni nostri. Lo afferma l’antropologo australiano Gregory Forth, una carriera presso l’Università di Alberta (ora in pensione), che sostiene che su Flores potrebbero essere stati avvistati esemplari del Floresiensis.

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La notizia sta calamitando l’attenzione dei media scientifici. Come riporta LiveScience, Forth ha dichiarato al sito specialistico WordsSideKick.com: «Non sappiamo quando questa specie si è estinta, anzi non sappiamo nemmeno se si è estinta. Quindi c’è qualche possibilità che sia ancora vivo». L’affermazione sta dividendo il mondo scientifico. Tanti sono gli scettici. «Realisticamente, l’idea che su Flores, un’isola con due milioni di persone, ci sia un primate che sopravvive in una popolazione in grado di sostenersi è abbastanza vicino allo zero», ha commentato John Hawks, paleoantropologo dell’Università del Wisconsin. Forth invece porta avanti la sua posizione. Sulla base di ricerche svolte sull’isola fin dal 1984, ascoltato voci locali di «piccole creature umanoidi pelose che vivono nella foresta».

Quando nel 2003 sono state scoperte ossa fossili ricollegabili all’Homo floresiensis, Forth ha stabilito la connessione. Come ha dichiarato in un’intervista a LiveScience, ha sentito «parlare di queste creature simili a esseri umani simili in una regione chiamata Lio, che si diceva fossero ancora vive, e le persone raccontavano l’aspetto che avevano». Nel suo nuovo libro, “Between Ape and Human: An Anthropologist on the Trail of a Hidden Hominoid” (Pegasus Books, 2022), Forth riporta un’intervista con un uomo che afferma di aver «eliminato il cadavere di una creatura che non poteva essere una scimmia ma anche quella non era umana, con capelli lisci chiari sul corpo, un naso ben formato e un moncherino di coda». Forth ha raccolto trenta testimonianze oculari di creature che corrispondono alla descrizione dello Hobbit.

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Quello che è sicuro è che i risultati archeo-antropologici suggeriscono che l’Homo floresiensis avesse una lunga storia su Flores (la specie non è stata trovata su nessun’altra isola). La prima volta, le ossa dell’Homo floresiensis sono state trovate nella grotta di Liang Bua nel 2003, con prove dell’utilizzo della grotta da parte degli hobbit risalente a 50mila anni fa, come afferma a LiveScience Elizabeth Veatch, zooarcheologa dello Smithsonian National Museum of Natural History. E nel 2014, gli archeologi hanno scoperto un altro sito a Flores, Mata Menge, che ha restituito una mandibola fossile e denti di un ominide risalenti a circa 700.000 anni fa.

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