Tragedia sulle Alpi Apuane, muore escursionista orvietano

La caduta lungo un sentiero sulle Alpi Apuane sul “panettone” delle Alpi, così gli escursionisti chiamano il Monte Procinto

Tragedia sulle Alpi Apuane, muore escursionista orvietano
di Monica Riccio
Martedì 18 Luglio 2023, 00:24
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Si chiamava Spartaco Belliccioni, aveva 61 anni, era nato a Orvieto, da un anno residente a La Spezia, l'escursionista morto domenica mattina precipitando lungo un sentiero sulle Alpi Apuane sul “panettone” delle Alpi, così gli escursionisti chiamano il Monte Procinto.

L'uomo - secondo quanto riporta l'Ansa - si trovava insieme ad un altro escursionista su un sentiero che dalla foce dei Bimbi porta alla cintura del Procinto nel territorio comunale di Stazzema (Lucca). La caduta dal sentiero, con un volo di 50 metri, secondo quanto si apprende, sarebbe avvenuta sulla parte finale del tragitto e si è rivelata fatale per l'uomo a causa di un trauma cranico e di altre lesioni subite. Inutili tutti i soccorsi: un tecnico del Soccorso Alpino di Querceta si è calato dall'elicottero Pegaso ma ha potuto solo riscontrare il decesso dell'uomo.

Esperto arrampicatore, iscritto al Cai – Club Alpino Italiano, Belliccioni era solito camminare in montagna lungo sentieri segnalati ma partecipava anche a escursioni di scalatori, frequentava abitualmente il gruppo degli scalatori liguri del Muzzerone, falesia a picco sul mare tra Porto Venere e le Cinque Terre. Anche domenica mattina era partito di buon ora per una escursione verso la valle di Seravezza.

Proprio su questa traccia, una classica dell’alpinismo apuano, con tratti di primo e secondo grado riservati a chi conosce bene le manovre di corda e attraversata da panorami incantati, è avvenuta la tragica caduta.

A far scattare i soccorsi la chiamata, intorno alle 9.30, al 118 dell'escursionista che era con lui. Nessuna ipotesi al momento che spieghi l'accaduto. Intorno alle 11 di domenica è arrivata l'autorizzazione da parte dell'autorità giudiziaria al trasferimento della salma, che è stata portata dalla squadra dei tecnici a piedi fino alla piazzola dell'elicottero per il successivo trasporto all'obitorio dell'ospedale Versilia.

La tragedia ricorda da vicino un'altra morte in alta montagna, avvenuta lo scorso maggio, ma sul Gran Sasso, nel massiccio del Corno Grande. A perdere la vita allora fu un altro orvietano, Fabio Racanella, sciatore alpinista di 51 anni. Racanella fu trovato cadavere dopo una caduta con un volo di 150 metri in un canalone. Anche Racanella, come Belliccioni, era un  grande conoscitore della montagna e anche lui era socio del Cai.

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