Iia, Leonardo verso la cessione delle quote a Seri. Morsa (Fiom): «Evitare l'intera privatizzazione»

La preoccupazione dei sindacati

Lo stabilimento Iia
Lo stabilimento Iia
di Michele De Leo
Venerdì 12 Gennaio 2024, 10:22
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Il Governo rischia di farsi scippare la titolarità della gestione per la definizione del nuovo assetto societario di Industria Italiana Autobus. Proprio mentre è in corso la valutazione delle manifestazioni di interesse presentate per l'ingresso nel capitale sociale, uno dei soci starebbe trattando privatamente la cessione delle proprie quote. Secondo quanto confermano fonti ministeriali, Leonardo è in trattativa con il gruppo Seri titolare di una delle due manifestazioni di interesse per l'acquisizione di un pacchetto di quote per la cessione del proprio 28,65%. Nel caso in cui le parti dovessero trovare un'intesa, sarebbe assai probabile il ritiro della manifestazione di interesse presentata da un pool di imprenditori capeggiato dal presidente del gruppo Sira Valerio Gruppioni.

Un fulmine a ciel sereno che arriva proprio mentre i sindacati erano in attesa della definizione della valutazione da parte del Governo e di una nuova convocazione del tavolo ministeriale sulla vertenza.

Organizzazioni di categoria e lavoratori, però, non vogliono saperne di rimanere a guardare e lunedì prossimo si riuniranno in assemblea nella sala mensa dello stabilimento di Valle Ufita. Con ogni probabilità, i sindacati sarebbero pronti ad avviare una nuova fase di mobilitazione. La decisione non riguarda l'apprezzamento di una manifestazione di interesse piuttosto che l'altra. Le parti sociali esprimono forte contrarietà rispetto all'ipotesi che l'azienda venga interamente privatizzata la proposta presentata dal gruppo Seri va proprio in tal senso e condannano «la decisione di Leonardo di avviare una trattativa privata per la cessione delle proprie quote scavalcando il Governo». Organizzazioni di categoria e lavoratori potrebbero chiedere una ferma presa di posizione da parte della premier Giorgia Meloni nei confronti dei vertici di Leonardo, oltre a sollecitare il sostegno delle istituzioni e della politica locali. Sulla vicenda si è già spinta oltre la Fiom Cgil che a margine dell'ultimo appuntamento presso il dicastero delle Imprese e del Made in Italy - ha presentato un dossier attraverso il quale ha chiesto di non tenere in considerazione la manifestazione presentata dal gruppo Seri. L'iniziativa del segretario Giuseppe Morsa poggia le basi sull'esperienza industriale in Irpinia del gruppo che ha controllato, fino agli scorsi anni, tre stabilimenti: la Repiombo di Calitri, la Ics di Pianodardine e la Fib Sud di Nusco.

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Se la Ics non è più ripartita nonostante gli impegni assunti dalla proprietà in seguito al devastante incendio al settembre del 2019, il gruppo Seri ha revocato, nelle ultime settimane dello stesso anno, il fitto di ramo d'azienda della Fib Sud di Nusco, restituendo macchinari e lavoratori alla curatela fallimentare della fallita Mp. «Il gruppo Seri - dice Morsa - ha lasciato sul lastrico 27 lavoratori che, a tutt'oggi, non si sono visti riconoscere il trattamento di fine rapporto e le spettanze pregresse. Un prenditore così non può manifestare alcun interesse». L'auspicio delle parti sociali è che possa essere il Governo ad assumere ogni decisione sul futuro societario della Industria Italiana Autobus e, soprattutto, che l'azienda resti pubblico privata. Sono due le manifestazioni di interesse presentate: da un lato, l'acquisizione dell'80% di quote da parte di un pool di imprenditori capeggiato dal presidente del gruppo Sira Valerio Gruppioni con la partecipazione, tra gli altri, del vice presidente di Confindustria Maurizio Stirpe. Questa ipotesi prevedrebbe la fuoriuscita di Leonardo dal capitale sociale e la conferma, con un 20%, di Invitalia. La seconda prospettiva è legata, invece, al gruppo Seri che sarebbe pronto ad acquisire, invece, l'intero pacchetto societario. 

 

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