Civitillo-sindacato, muro sull'ingresso in Iia

Morsa: l'imprenditore ha fallito nei progetti a Nusco e Somma

Civitillo-sindacato si alza il muro sull'ingresso in Iia
Civitillo-sindacato si alza il muro sull'ingresso in Iia
di Michele De Leo
Domenica 10 Marzo 2024, 10:57 - Ultimo agg. 19:48
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«L'amministratore delegato del gruppo Seri è estremamente inattendibile dal punto di vista industriale e non ha alcun interesse a rilanciare la produzione di autobus in Italia». Il segretario della Fiom Cgil di Avellino Giuseppe Morsa "smonta" le dichiarazioni rilasciate a Il Mattino da Vittorio Civitillo. «La sua storia industriale aggiunge è di completa inaffidabilità: dove passa non si riesce più a fare impresa».

Segretario, da tempo sembra aver intrapreso una vera crociata contro l'amministratore del gruppo Seri Civitillo. Perché questa presa di posizione forte?
«Civitillo ha proposto numerosi progetti di reindustrializzazione che sono tutti naufragati. In alcuni casi, sono finiti sul nascere. Nel 2016, tanto per fare un esempio, ha sottoscritto un'intesa per il rilancio della Dema di Somma Vesuviana che poi si è rimangiato. A Nusco ha lasciato senza alcun sostegno i 27 lavoratori della Fib Sud. Non è in grado di fare impresa ma, d'altronde, non è questo il suo intento».
Se non fosse interessato alla reindustrializzazione, perché presenterebbe progetti?
«A Nusco è diventato proprietario dello stabilimento attraverso la sua controllata Mp immobiliare.

Questo fa nascere più di qualche sospetto su quelli che siano i reali interessi nella partita della Industria Italiana Autobus».

Proprio a Nusco, Civitillo sostiene di essere stato costretto alla retrocessione del fitto di ramo d'azienda per il fallimento della Mp. E' d'accordo?
«Il destino della Fib Sud non dipende in alcun modo dal fallimento dell'azienda dalla quale aveva rilevato il fitto di ramo d'azienda. Civitillo ha cessato l'attività per incapacità gestionale, nonostante i livelli occupazionali fossero già stati ridotti di oltre il 40%. L'azienda aveva commesse e produceva circa mille batterie per ogni turno. Peraltro, è stato sanzionato dall'Ispettorato del Lavoro per il mancato pagamento di stipendi e contributi per sei mesi: ha presentato ricorso al Tar di Salerno che lo ha rigettato».
Civitillo dice che avrebbe voluto pagare il Tfr, limitatamente al periodo in cui i lavoratori sono stati dipendenti della Fib Sud. Perché non avete trovato un'intesa?
«Nel trasferimento dei lavoratori, nell'ambito del fitto di ramo d'azienda il cessionario deve farsi carico di tutte le spettanze pregresse. Ma parliamo di un imprenditore che è stato condannato per attività antisindacale dopo aver sanzionato i suoi lavoratori in seguito ad uno sciopero».

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Non sareste disposti neppure ad avere un confronto per verificare la possibilità di un'intesa?
«Abbiamo avuto decine di interlocuzioni ma Civitillo non ha mai mantenuto un solo impegno assunto. Il sindacato basa i suoi giudizi su fatti concreti, sulle esperienze pregresse: l'amministratore del gruppo Seri non è affidabile per il rilancio di un'azienda così importante e strategica come la Industria Italiana Autobus. Questa merita di essere gestita da imprenditori affidabili, già impegnati nel settore, attraverso una partnership con i soci pubblici. Il progetto industriale che può rilanciare la Industria Italiana Autobus deve prevedere pure il coinvolgimento dei fornitori per creare la fabbrica integrata, un vero polo per la realizzazione dei mezzi per il trasporto su gomma».

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