«Alla fine conta solo l'amore». Sembra quasi un testamento spirituale l'esortazione apostolica che Papa Francesco ha voluto dedicare alla figura di Santa Teresina del Bambin Gesù, dottore della Chiesa e patrona delle missioni, di cui è grande devoto e alla quale fa spesso riferimento. Un documento breve, intanso e profondo quello che ha pubblicato stamattina, capace di raccogliere l'essenza degli insegnamenti lasciati dalla santa francese morta a soli 24 anni.
«Non tutto è ugualmente centrale, perché c’è un ordine o gerarchia tra le verità della Chiesa, e questo vale tanto per i dogmi di fede quanto per l’insieme degli insegnamenti della Chiesa, ivi compreso l’insegnamento morale.
«Come teologi, moralisti, studiosi di spiritualità, come pastori e come credenti, ciascuno nel proprio ambito - scrive il Papa - abbiamo ancora bisogno di recepire questa intuizione geniale di Teresina e di trarne le conseguenze teoriche e pratiche, dottrinali e pastorali, personali e comunitarie. Servono audacia e libertà interiore per poterlo fare».
L’attualità di Santa Teresa di Gesù Bambino è dunque nella sua «piccola grandezza» in «un tempo che invita a chiudersi nei propri interessi, Teresina ci mostra la bellezza di fare della vita un dono». Insegna la radicalità evangelica, a sfuggire all'individualismo, a farsi carico gli uni degli altri. In un tempo di ripiegamenti e chiusure, Teresina ci invita all’uscita missionaria, conquistati dall’attrazione di Gesù Cristo e del Vangelo. «Il segno più bello della sua vitalità spirituale sono le innumerevoli “rose” che va spargendo, cioè le grazie che Dio ci dona per la sua intercessione piena d’amore, per sostenerci nel percorso della vita».