Muti incanta Bologna col Requiem, sul palco due musicisti ucraini

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La musica di Verdi è il regalo di Natale di Illumia alla città

Bologna, 21 dic. (askanews) - "Dopo la Messa da Requiem si dovrebbe stare assolutamente in silenzio". Lo dice uno dei suoi massimi interpreti, il maestro Riccardo Muti. Bastano quelle note da giudizio universale, quel "Dies irae, dies illa", a scuotere i 3.500 arrivati al Paladozza di Bologna. "Giorno dell'ira, quel giorno - canta il coro sulla musica di Verdi -. Il mondo è ridotto in cenere. La tromba chiamerà tutti gli uomini davanti al trono".

Anche i tempi che stiamo vivendo sono bui e Muti che dirige l'orchestra giovanile Cherubini da lui fondata, rompe il silenzio: "Ho pensato in questi giorni e oggi in particolar modo con tutti gli eccidi che ci sono nel mondo, bambini che muoiono di fame, di freddo e nazioni che vengono invase e che sono nella fame e nel freddo - ha detto rivolgendosi al pubblico a conclusione del concerto -. Nella nostra orchestra abbiamo in questo momento due musicisti che vengono dall'Ucraina e che sono con noi".

La Messa da Requiem conclude una stagione intensissima del Bologna Festival, con concerti nelle piazze, nei cortili, nelle chiese e ora anche nel palazzo più noto per le memorabili imprese del basket.

"Emozionante, provo grande emozione. Anche per il pezzo che andiamo ad eseguire. Il Requiem di Verdi è un'opera sacra di un grande impatto emotivo, molto toccante per alcuni versi e molto incisiva per altri - ha ammesso la sovrintendente del Bologna Festival, Maddalena Da Lisca -. Avere Muti è il dono supremo. Poter ascoltare il concerto sotto la direzione di colui che ne ha fatto proprio un punto di riferimento per il suo repertorio è davvero un privilegio che siamo felici di poter vivere oggi".

Un dono che richiama a un altro dono: quello di Illumia, family business dell'energia. "A noi - ha spiegato Francesco Bernardi, founder di Illumia - è piaciuto regalare alla città i biglietti per partecipare a questo evento, unico e importantissimo, come gesto di gratitudine per come la città ci ha accolto e seguito in tutti questi anni. Durante il Natale siamo tutti portati a rinfrescare la trama di rapporti che ci lega alle persone. La gratitudine è una catena lunga di relazioni in cui un'azienda è un anello di questa catena. Il farlo durante il Natale, con un concerto così importante, ci è sembrato il gesto più giusto".

Il Natale per Illumia, è anche tempo di bilanci, tempo dedicato all'incontro con i dipendenti e i collaboratori. A loro e a tutta la città l'augurio con le parole e la musica del più grande operista di tutti i tempi. "A Verdi, che si definiva un quasi ateo - ha concluso Bernardi - piaceva tanto Manzoni perché Manzoni è un uomo che ci ha insegnato più di ogni altro che dietro a ogni disgrazia c'è sempre un lieto fine che ci attende. Durante un anno così difficile pensare che comunque la buona sorte e la speranza è la cosa più ragionevole e anche più praticabile ci è sembrata una cosa buona per noi, per la città e per tutti coloro che ascolteranno questo evento".