Verona, il Papa a don Patriciello: «Lascia stare le critiche, vai avanti senza paura»

Abbracci, consigli e incoraggiamento. «Porterò a Caivano la sua benedizione»

Papa Francesco e don Patriciello
Papa Francesco e don Patriciello
di Marco Di Caterino
Sabato 18 Maggio 2024, 22:45 - Ultimo agg. 20 Maggio, 10:38
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«Continua, continua così. E fallo ancora con più impegno, visto che ci sono tante persone che mettono i bastoni tra le ruote. Vai avanti senza paura». È l’incoraggiamento di Papa Francesco a don Maurizio Patriciello, invitato dal vescovo di Verona Domenico Pompili a partecipare all’incontro «Arena di Pace - Giustizia e Pace si baceranno», nell’arena della città scaligera, piena in ogni ordine di posto per l’evento.

«Quella di ieri è stata una giornata meravigliosa, che resterà per sempre nella mia vita – dice al telefono il parroco del Parco Verde, sotto scorta per le minacce di morte ricevute dalla camorra -. È un giorno dominato dalla mia fortissima emozione nell’incontrare da vicino il Santo Padre per la sesta volta.

E quell’esortazione a continuare, così pacata ma decisa la porterò nel Parco Verde.

Sarà nuova linfa al cambiamento che è in atto dopo anni di completo abbandono». È davvero un fiume in piena don Maurizio, si avverte tutta la sua emozione nonostante la pessima qualità della linea telefonica. Il parroco del Parco Verde è in attesa all’aeroporto di Verona per imbarcarsi su un volo per Napoli, sempre seguito come un’ombra dagli uomini della sua scorta, o come li ha ormai battezzati il sacerdote «i miei angeli custodi». Sono aria pura, le parole di Francesco, la migliore medicina dopo la derisione subita dal presidente della Regione Vincenzo De Luca.

Ma come è nato l’incontro di ieri? «Venerdì sera - racconta don Patriciello - mi ha telefonato il vescovo di Verona, mi ha invitando a partecipare all’incontro per la pace con la presenza del Papa. Ho risposto subito sì. La mia serata di lettura e preghiere è stata spazzata via dalla gioia di incontrare di nuovo il Santo Padre. Sono seguite due ore di frenetiche telefonate per organizzare il viaggio, cosa non semplice se sei sotto scorta, e anche per disdire e rimandare a nuova data i tanti impegni di questo fine settimana. Ma come rinunciare a stare vicino anche per pochissimo al Santo Padre?». E vicino al Papa, don Maurizio c’è stato davvero.

Il parroco del Parco Verde, insieme ai rappresentanti del clero veneto, ha atteso il Santo Padre nel vescovado di Verona. Il Pontefice era di ritorno dall’incontro e dal pranzo con i detenuti del carcere di Montorio, dove è stato salutato tra gli altri anche da un detenuto diciottenne napoletano. «Santità, per noi siete ‘nu piezz ’e core», gli ha detto il giovane.

Don Maurizio racconta: «Il Papa è stato accolto da un caloroso applauso. E quando il vescovo di Verona, avvicinandosi a Francesco, gli ha sussurrato il mio nome, definendomi il prete della Terra dei Fuochi, il Papa ha annuito e mi ha sorriso. Gli ho chiesto: “Cosa altro possiamo fare?”; lui mi ha risposto: “Bisogna continuare, continuare. Bisogna continuare soprattutto quando cercano di metterci il bastone tra le ruote. Vai avanti”. Un incoraggiamento – continua don Maurizio – che mi dato una forza incredibile e soprattutto ha cancellato in un solo colpo tutta l’amarezza che ho provato in questi giorni, un’amarezza che è stata più pesante della fatica che comporta essere parroco nel Parco Verde. A quella ci sono abituato».

Prima di chiudere la telefonata e imbarcarsi, don Maurizio chiosa con una promessa. «Sono stato testimone, qui a Verona, che la pace è possibile, sempre. Porterò - dice - questo messaggio non solo ai miei parrocchiani, ma in tutti quei posti dove incontro tante persone, soprattutto i ragazzi. Sono loro il nostro futuro. E seguirò le indicazioni del Santo Padre ai sacerdoti, perdonate tutto e che la confessione non sia una tortura».

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