Amorosi, scoperta una necropoli di età pre-romana tra gli scavi di Terna nel Sannio

il sindaco Cacchillo: «Per Amorosi è un giorno di festa. Un giorno in cui andiamo a riscrivere la sua storia»

I resti visti dall'alto
I resti visti dall'alto
di Michele Palmieri
Giovedì 25 Aprile 2024, 00:00 - Ultimo agg. 09:32
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«Per Amorosi è un giorno di festa. Un giorno in cui andiamo a riscrivere la sua storia». Ha esordito così Carmine Cacchillo, primo cittadino del centro telesino che ha aperto la conferenza stampa di presentazione su quello che è stato definito un «eccezionale ritrovamento archeologico». Nel dettaglio, stiamo parlando della scoperta di una necropoli di età pre-romana caratterizzata da ricchi corredi funerari. La scoperta è avvenuta nel corso delle attività di indagine preventiva e di scavo archeologico avvenuta nell’area in cui sorgerà la futura stazione elettrica di Terna. Scavi che sono stati effettuati da giugno 2022 a marzo 2023 e poi ripresi nell’agosto dello stesso anno.

Nella sostanza, la nuova Stazione di Terna sarà funzionale alla connessione alla Rete elettrica di Trasmissione Nazionale della Rete Ferroviaria Italiana per l’Alta Velocità «Napoli-Bari», nello specifico della tratta «Frasso Telesino - Telese».

All’evento di presentazione hanno partecipato anche il deputato di Forza Italia, Francesco Maria Rubano, Gennaro Leva, soprintendente Abap per le province di Caserta e Benevento, Andrea Martelli, funzionario archeologo Sabap per le province di Caserta e Benevento, Michela Frapporti, responsabile unità di archeologia in sviluppo progetti di Terna e Chiara Pietraggi, responsabile unità di autorizzazioni e concertazione Centro Sud area Tirrenica di Terna.

Tornando alla scoperta: la necropoli si trova nelle vicinanze del fiume Volturno e in questi mesi è stata portata alla luce. Inoltre, dopo il rinvenimento, sono stati avviati scavi estensivi per la verifica della consistenza e della conservazione del contesto archeologico. Lo scavo del sito, composto da ben 88 sepolture, è stato definito «eccezionale» per i vari livelli di frequentazione rinvenuti. Infatti, si va dall’epoca preistorica fino all’età tardo antica (terzo quarto del VIII – seconda metà/fine del VII sec. a.C.). L’area archeologia si estende su una superficie di circa 13mila metri quadrati e può essere pienamente inserita in quella che gli studiosi definiscono «Cultura delle tombe a fossa» che caratterizza la Campania interna prima dell’emergere dei Sanniti.

I corredi funerari ritrovati durante la campagna di scavo presentavano nitidamente anche le differenze di genere. Infatti, nelle tombe maschili erano presenti armi, mentre in quelle femminili ricche parure composte da oggetti di ornamento in bronzo come fibule, bracciali, pendagli, elementi in ambra e osso lavorato.

Nei corredi gli archeologi hanno ritrovato anche grandi quantità di vasi di forme differenti, spesso impilati gli uni sugli altri, deposti generalmente ai piedi del defunto o in uno spazio riservato. Notevole anche il pregio di alcune sepolture che si distinguevano per caratteri di «eccezionalità» con la presenza di oggetti particolari: un grande cinturone in bronzo riccamente decorato o vasi in bronzo laminato che richiamano le sepolture di rango principesco attestate in Campania in epoca orientalizzante.

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Secondo la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio, l’elemento di maggiore monumentalità è costituito però da: «due grandi sepolture a tumulo caratterizzate dalla presenza di imponenti circoli dal diametro di circa 15 metri che erano certamente pertinenti ad esponenti dell’élite della società dell’epoca». Insomma, un sito «unico» anche perché fino ad oggi tracce e rilevanze nell’arra non erano note. Tracce che ora sono allo studio della Soprintendenza anche grazie al sostegno di Terna e ieri i reperti, sono stati collocati in delle teche e spazi messi a disposizione del comune di Amorosi all’interno di Palazzo Maturi.

I reperti resteranno ad Amorosi dove verrà realizzato un polo museale di valenza nazionale dando così seguito ad una scoperta che davvero riscrive il passato e la storia dell'area Telesina in epoca soprattutto pre sannitica e delle stesse popolazioni delle aree interne.

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