La Juventus vince la sua quindicesima Coppa Italia, Atalanta sconfitta 1-0: Allegri supera Gasperini di "corto muso"

I bianconeri bissano il successo del 2021. Gasperini perde un'altra finale

Vlahovic
Vlahovic
di Marino Petrelli
Mercoledì 15 Maggio 2024, 23:15 - Ultimo agg. 16 Maggio, 15:26
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Il cielo di Roma si tinge di bianco e nero. Basta un guizzo di Vlahovic (che di gol in realtà ne segna due, uno annullato) dopo appena quattro minuti a decidere la finale Coppa Italia, regalando alla Juventus una vittoria (15esima nella storia del club) che prima del fischio iniziale sembrava insperata, data la forza dell’Atalanta che negli ultimi tre mesi non ha conosciuto sosta e avversario che la potesse fermarla. Invece, i bianconeri bissano il trionfo del 2021, sempre contro l’Atalanta, alla terza finale persa in sei anni. Un trionfo di Allegri che vince la quinta finale in carriera e stabilisce un primato. L'allenatore livornese non sa ancora quale futuro lo attende sulla panchina, ma che ci mette il suo marchio di fabbrica, il “corto muso” che alla fine è vincente, nonostante venga espulso nel recupero per un incredibile protesta senza giacca e strappandosi la camicia. Troppo importante vincere questa coppa per il tecnico di Livorno. Gasperini perde un’altra finale, ma tra sette giorni ne avrà una forse più importante, quella di Europa League nella quale tutta Bergamo spera per cambiare la storia. 

LA PARTITA 

L’allenatore nerazzurro deve rinunciare a Scamacca squalificato e propone De Roon tra i tre di difesa, Pasalic a centrocampo con De Ketelaere e Lookman in attacco sostenuti da Koopmeiners.

Per la Juve fuori Locatelli per squalifica, dentro in mediana Nicolussi Caviglia e Iling junior. Vlahovic e Chiesa a pungere in avanti. 

La Juve sfrutta subito la superiorità numerica a centrocampo e dopo quattro minuti va in vantaggio. L’imbucata di Cambiaso è perfetta per Vlahovic che scatta sul filo del fuorigioco e non sbaglia appena entrato in area. Tutto buono, anche il check al Var conferma. Un minuto dopo Gatti sotto porta manda alto non sfruttando un bel calcio d’angolo battuto da Rabiot. La Dea si riorganizza: Pasalic ci prova fuori area, ma Perin è attento. Hien ferma Chiesa con le cattive e Maresca lo ammonisce al 17esimo. Un cross di Pasalic dalla trequarti viene deviato fuori dall’area da Gatti di testa. De Ketelaere ha un guizzo, ma il suo tiro è larghissimo alla destra di Perin. Di fatto, è la prima conclusione dell’Atalanta, solitamente spumeggiante in attacco, dopo 35 minuti. Dopo due minuti di recupero si va al riposo, l’Olimpico rifiata. 

IL SECONDO TEMPO, TRA CAMBI E PALI

Al rientro in campo c’è El Bilal Tourè al posto di un evanescente De Ketelaere. Gasperini prova a dare velocità al suo attacco. Il baricentro è molto più alto. Lookman prova il tiro da fuori, ma il pallone è deviato in maniera provvidenziale in calcio d’angolo. Al 55esimo la Juve reclama un calcio di rigore che rivisto dal monitor in tribuna ci starebbe tutto. Hien spinge Vlahovic in maniera netta. Lo stesso attaccante serbo si fa ammonire per proteste nell’azione successiva. La partita si incattivisce. Gasperini riudisce l’Atalanta: fuori Hien, Pasalic e Zapacosta, dentro Scalvini, Miranchuk e Hateboer. Contromossa di Allegri: fuori NIcolussi Caviglia, dentro Miretti. 

Al 62esimo Tourè ha un guizzo, respinto in calcio d’angolo. Risponde Vlahovic in contropiede, fermato da De Roon che si fa male ed è costretto ad uscire. Esce anche Chiesa al minuto 70 e non la prende molto bene. Due minuti dopo Miranchuk spreca nel cuore dell’area juventina. Sul capovolgimento di fronte, Cambiaso pennella per Vlahovic e l’attaccante la tocca di quel tanto che basta per spiazzare Carnesecchi. Mentre la Juve festeggia sotto la curva, il Var richiama Maresca: è fuorigioco, tutto da rifare.  Occasionissima Atalanta al minuto 79: Lookman si libera e tira a colpo sicuro, Perin è battuto, lo salva il palo. Vlahovic non ne ha più, Allegri capisce e lo sostituisce con Miilik. Miretti prende in pieno la traversa all’84esimo. Nel terzo minuto di recupero, su un fallo in attacco di un giocatore dell'Atalanta, Allegri impazzisce, si toglie la giacca, poi la cravatta e sta per strapparsi la camicia: espulsione inevitabile. Non c'è più tempo, Perin arpiona il pallone e Maresca fischia. Vince la Juve, il popolo bianconero è in delirio. La Dea è rimandata alla finale di Europa League. A Bergamo sperano con un esito diverso. 

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