Iia, ad Avellino scatta lo sciopero contro la cessione

Stop di un'ora al giorno dal lavoro gli operai contro il Gruppo Civitillo

I lavoratori Iia nel corse dell'assemblea
I lavoratori Iia nel corse dell'assemblea
di Michele De Leo
Martedì 14 Maggio 2024, 08:09
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Riprende il confronto ministeriale sulla vertenza della Industria Italiana Autobus e riparte la mobilitazione dei lavoratori. Rabbia ed amarezza la fanno da padrone nell'ennesima assemblea in fabbrica, nel corso della quale gli operai rilanciano le richieste più volte avanzate al Governo e concordano di mettere in campo nuove iniziative di protesta.

I lavoratori - che hanno proclamato un'ora di sciopero - chiedono di fermare la trattativa avviata con il gruppo Seri di Vittorio Civitillo e avviare un nuovo percorso per la cessione delle quote pubbliche, con il coinvolgimento diretto dei sindacati e degli stessi addetti degli stabilimenti di Bologna e valle Ufita.

Per questo, nel giorno in cui la vertenza torna al tavolo del Dicastero delle Imprese e del Made in Italy, i lavoratori avvieranno una nuova mobilitazione che prevederà ogni giorno un'iniziativa di protesta. Si parte quest'oggi, con un nuovo sciopero, ancora di un'ora, dalle 15 alle 16, in concomitanza con il confronto presso il Ministero di via Molise. Così come annunciato dal deputato Gianfranco Rotondi, infatti, la sottosegretaria Fausta Bergamotto, sentito il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha convocato un tavolo urgente al quale sono stati invitati a partecipare i rappresentanti delle organizzazioni sindacali nazionali ed Invitalia.

«I lavoratori della Industria Italiana Autobus - evidenziano le segreterie nazionali delle organizzazioni sindacali - hanno proclamato uno sciopero nei due stabilimenti di Bologna e valle Ufita in seguito alle dichiarazioni del Ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla chiusura di un accordo con il gruppo Seri Industrial per la cessione dell'unica azienda italiana impegnata nella produzione di autobus per il trasporto pubblico».

I sindacati sottolineano l'impegno dei lavoratori che hanno protestato e scioperato per «rivendicare il diritto ad essere coinvolti nelle decisioni sul futuro produttivo e occupazionale dei due stabilimenti». I segretari nazionali di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm, Fismic e Ugl metalmeccanici torneranno oggi al Dicastero di via Molise per il confronto con i rappresentanti dell'azionista di maggioranza della Industria Italiana Autobus.

La prossima settimana, inoltre, dovrebbe tenersi la riunione plenaria con la partecipazione dei rappresentanti territoriali delle parti sociali e di una delegazione di lavoratori. «Continueremo a chiedere fanno sapere le segreterie nazionali delle organizzazioni sindacali che la Industria Italiana Autobus resti un'azienda a partecipazione pubblica: il Governo si assuma le sue responsabilità e intervenga per mettere in campo un effettivo piano di rilancio industriale di un'azienda fondamentale per la transizione della mobilità pubblica».

Dal territorio, inoltre, viene rilanciata la ferma opposizione all'intervento del gruppo Seri nella gestione aziendale. «Stiamo valutando di coinvolgere gli uffici legali evidenzia il segretario della Fiom Cgil Giuseppe Morsa per verificare eventuali intromissioni nella trattativa in corso. Non lasceremo nulla di intentato. Il Governo non può immaginare di svendere un'azienda strategica a chi ha interessi diversi dal rilancio della produzione di autobus per il trasporto pubblico. I trascorsi del gruppo Seri, in Irpinia ma non solo, sono eloquenti: non lasceremo che venga commesso un omicidio industriale».

Fino al prossimo 23 maggio data in cui dovrebbe tenersi la nuova riunione plenaria del tavolo di crisi ministeriale i lavoratori metteranno in campo nuove iniziative di protesta.

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