Benevento, lavori all'ospedale Rummo: interventi a rilento per la terapia intesiva

Diversi intoppi tecnici hanno frenato la tempestività degli interventi

Benevento, lavori all'ospedale Rummo: interventi a rilento per la terapia intesiva
Benevento, lavori all'ospedale Rummo: interventi a rilento per la terapia intesiva
di Luella De Ciampis
Mercoledì 15 Maggio 2024, 00:00 - Ultimo agg. 08:55
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Varianti in corso d’opera e intoppi burocratici al progetto esecutivo dei lavori di attivazione di 12 posti letto destinati alla terapia intensiva e sub intensiva Covid del reparto di Pneumologia del «Rummo», hanno determinato il rallentamento dell’iter dei lavori iniziato nell’ottobre del 2020 e ormai in dirittura d’arrivo. Per giugno, gli interventi dovrebbero essere finiti ma, a questo punto, comincerà l’iter dei controlli dell’Asl e degli altri enti preposti per accertare che la struttura e gli impianti siano a norma.

Nel frattempo c’è il progetto esecutivo per i lavori di ristrutturazione dei locali individuati per spostare anche l’ambulatorio di Pneumologia, al fine di consentire al personale di svolgere tutte le attività del reparto nella stessa area. L’ultimo step della Terapia intensiva e sub intensiva è l’approvazione della perizia di variante e assestamento dei lavori e la nomina appena effettuata del collaudatore tecnico amministrativo che dovrà attestare la piena rispondenza delle opere compiute ai canoni previsti dalla normativa vigente, per un importo complessivo di 2 milioni di euro, da destinare in egual misura alla realizzazione dei lavori e all’acquisto delle attrezzature elettromedicali.

Ovviamente, il reparto non sarà utilizzato solo in caso di emergenza pandemica ma consentirà all’ospedale di avere più posti di terapia intensiva e sub intensiva a disposizione e al reparto di Pneumologia di ospitare un numero maggiore di pazienti con gravi difficoltà respiratorie. Nel 2020, la Giunta regionale aveva adottato il piano di riorganizzazione e potenziamento delle attività in regime di ricovero in terapia intensiva e in aree di assistenza ad alta intensità di cure per contrastare le emergenze epidemiologiche.

I pazienti in sofferenza respiratoria per Covid venivano ricoverati nell’unità complessa di Pneumologia sub intensiva, che aveva dovuto ridurre all’osso i ricoveri per patologie croniche gravi a livello respiratorio, come Sla e altre malattie autoimmuni, patologie respiratorie ostruttive e lesioni oncologiche.

Nonostante la macchina organizzativa dell’ospedale si fosse messa in moto quasi subito, tra le variazioni di bilancio imposte dalla Regione e le conseguenti varianti al progetto, i tempi di consegna dei lavori si sono notevolmente allungati. Eppure, i progetti nati per fronteggiare l’emergenza Covid furono autorizzati in piena pandemia e stanno seguendo comunque una corsia privilegiata per evitare che, in caso di necessità, l’ospedale vada in affanno e sia smantellato nuovamente per poter garantire l’assistenza ai pazienti infetti. Attualmente, l’ambulatorio è situato in un’altra zona del padiglione Santa Teresa della Croce con una ridotta funzionalità per le attività sanitarie a cui è deputato, evidenziate ripetutamente dal primario di Pneumologia.

I tecnici dell’unità complessa di Manutenzione e gestione del patrimonio hanno effettuato i sopralluoghi necessari al secondo piano del padiglione Santa Teresa per valutare la possibilità di ristrutturare gli ambienti contigui alla terapia intensiva e sub intensiva, secondo le esigenze del servizio di poliambulatorio specialistico pneumologico, per un importo complessivo di 300.000 euro.

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È in atto, dunque, la nuova pianificazione da eseguire, usufruendo dei fondi di investimento regionale in edilizia sanitaria, che prevede la contiguità dei servizi dell’emergenza e il coinvolgimento di tre padiglioni: il Santa Teresa della Croce, il San Pio e il Moscati, da collegare da un punto di vista strutturale e adeguare a polo delle emergenze, in cui offrire servizi all’avanguardia che non si sovrappongano e in grado di fornire un iter assistenziale che non crei disagi ai malati. L’idea è, infatti, quella di creare un polo unico tra i tre padiglioni per consentire ai pazienti di usufruire di tutte le prestazioni, transitando all’interno della struttura. Il malato che dovrà fare la Tac o un altro accertamento potrà essere trasferito da un padiglione all’altro, attraverso corridoi e collegamenti.

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