Quando lasci la mega discarica abusiva di Calvi Risorta le scarpe sono rosse, negli occhi sembra di avere la polvere, mentre le immagini dei cumuli di fanghi industriali essiccati al sole restano nitide, nitidissime.
Per trent'anni insieme ai fanghi hanno sversato solventi, vernici, smalti, plastica, ceramiche, amianto. Sui fusti ritrovati si legge chiaramente "Pozzi Vernici", ma anche il nome di una multinazionale. La fabbrica, la Pozzi Ginori non c'è più, ha chiuso a metà degli anni Ottanta. Ma ci sono 25mila metri di terreno - che era di proprietà privata - ora posto sotto sequestro giudiziario dopo la denuncia di un cittadino una decina di giorni fa. Già perché prima nessuno aveva visto. Nessuno aveva visto gli automezzi che sversavano tonnellate di rifiuti speciali, si parla di oltre 2 milioni di metri cubi di spazzatura. Tanto che si 'lavorava' con calma, in modo meticoloso, con tombamenti profondi.
Dalle enormi buche scavate vengono fuori 'tre strati': sotto i rifiuti, poi il cemento, poi di nuovo i rifiuti e infine il terreno.