Immigrazione, resa dei conti tra Italia e Ue: sul tavolo l'ultimatum del Viminale

Immigrazione, resa dei conti tra Italia e Ue: sul tavolo l'ultimatum del Viminale
di Valentina Errante
Martedì 26 Agosto 2014, 10:09 - Ultimo agg. 10:11
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La partita soltanto all'inizio. Perch occorreranno tempi pi lunghi per stabilire se davvero l'Europa voglia scendere in campo a fianco dell'Italia e quanto sia concreto il progetto di Frontex plus, formula scelta da Bruxelles, attualmente soltanto in via informale, per indicare il rafforzamento dell'intervento Ue in tema di immigrazione. Sarà fondamentale l'appuntamento di domani tra il ministro Angelino Alfano e la commissaria agli affari interni Ue Cecilia Malmstrom, ma prima di allora qualche elemento potrebbe emergere dal vertice tecnico negli uffici del Dipartimento immigrazione e della polizia di Frontiera del Viminale. E' oggi che si apre il confronto. Intorno al tavolo siederanno i delegati della Farnesina, del ministro dell'Interno, di Frontex, della Commissione Ue, della Marina militare, delle Capitanerie di Porto, della Guardia di finanza e della Polizia, oltre ai funzionari del ministero degli Esteri di Malta. Si parlerà di cifre e possibilità tecniche. Solo mercoledì, invece, sarà chiaro se l'Ue voglia intervenire a fianco dell'Italia o semplicemente chiederci di riformare l'operazione "Mare nostrum", considerata da Bruxelles «un fattore di attrazione» per i flussi di migranti.





INCONTRO TECNICO

Oggi saranno esaminati soprattutto i dati: come vengano impiegati solo per il pattugliamento i nove milioni e mezzo al mese che l'operazione Mare Nostrum comporta, l'esame delle mappe, i preventivi, le ipotesi. E i costi "umani". Secondo le stime, sono circa 2.000 i morti in mare solo nel 2014. Quattromila i migranti salvati solo nell'ultimo week end; 113 mila dall'inizio dell'operazione. Le ipotesi vanno da nuove forme di finanziamento a un cambio delle tipologie d'intervento. Il portavoce della commissaria Malmstrom spiega che si punta a «identificare le modalità con cui meglio assistere l'Italia», alle prese con l'emergenza sbarchi. Un lavoro preparatorio necessario in vista del faccia a faccia "politico" tra il Alfano e la stessa Malmstroem. Per l'Italia, che da oltre un anno chiede aiuto all'Europa, al tavolo sarà presente il direttore centrale dell'immigrazione e della polizia delle frontiere, Giovanni Pinto, che recentemente ha insistito sulla necessità di una «exit strategy da Mare Nostrum».





LE IPOTESI

Bisognerà stabilire cosa debba essere Frontex plus, come debba intervenire e quale possa essere il supporto a Mare Nostrum. L'exit strategy dell'Italia, auspicata dal Viminale, dopo un anno pesantissimo, dal punto di vista economico e dell'emergenza nella gestione dei migranti, sarà però difficile. La presenza navale europea nel pattugliamento del canale di Sicilia potrebbe fare ipotizzare una missione in cui le imbarcazioni europee "spalleggino" quelle italiane, più avanzate, o, al contrario, un arretramento complessivo con lo svuotamento della missione Mare nostrum. A quel punto il cosiddetto «fattore di attrazione», costituito dai soccorsi italiani verrebbe meno e, almeno secondo l'Ue, potrebbe scoraggiare i flussi migratori. Una scelta politica che chiuderebbe il ponte dell'assistenza assolvendo, almeno formalmente l'Italia, dalla responsabilità di eventuali tragedie. Soltanto ipotesi. D'altra parte, rispetto agli interventi in mare, Mare nostrum prevede anche la gestione successiva degli immigrati. L'intervento dell'Ue, di certo, non riguarderebbe anche l'accoglienza dei disperati negli altri Paesi europei. Sarebbero ancora i Cie di casa nostra a dovere aprire le porte. Ieri intanto da Malta è partita Phoenix, la prima nave privata che per 21 giorni navigherà in soccorso dei migranti.

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