Neonato morto dopo il ricovero in ospedale, 4 medici sotto accusa: «Forse omicidio»

Neonato morto dopo il ricovero in ospedale, 4 medici sotto accusa: «Forse omicidio»
Martedì 26 Agosto 2014, 19:20 - Ultimo agg. 19:21
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MILANO - Un bimbo di un mese e mezzo è morto sabato scorso nel reparto di pediatria dell'ospedale di Rho. Era stato ricoverato per una sospetta meningite, ma quattro medici e un'infermiera sono stati scritti nel registro degli indagato con l'accusa di omicidio colposo.



Da quanto si è saputo, le informazioni di garanzia, notificate nell'ambito dell'inchiesta coordinata dal pm di Milano Adriano Scudieri, sono un atto dovuto anche per poter svolgere tutti gli accertamenti necessari, tra cui l'autopsia. Il piccolo venerdì scorso era stato portato in ospedale dai genitori, un italiano di 24 anni e una 19enne di etnia rom, originaria dell'ex Jugoslavia, residenti in un appartamento a Rho, in via Capuana.



Aveva la febbre alta ma, da un primo esame, il suo stato non destava particolari preoccupazioni. Sabato mattina, all'improvviso, le sue condizioni si sono aggravate. La madre, che si trovava con lui nella stanza, ha urlato chiedendo aiuto. Dopo una ventina di minuti il bimbo è morto, nonostante le manovre di rianimazione effettuate dai medici per salvargli la vita. I primi esami sul corpicino senza vita del piccolo avrebbero evidenziato la presenza del batterio della meningite.



Al momento, da quanto si è saputo, risultano indagati due pediatri, due anestesisti e un'infermiera, mentre gli esami autoptici disposti dal pm dovrebbero essere effettuati nei prossimi giorni. Intanto, Amelia Vitiello, presidente del Comitato Nazionale Contro la meningite, ha inviato una lettera di cordoglio ai genitori del neonato morto spiegando di essere «vicina» a loro «soprattutto come mamma: la meningite si è portata via anche la mia piccola Alessia nel 2007, a soli 18 mesi».



Purtroppo, ha aggiunto, «non si tratta di un caso isolato: da gennaio di quest'anno, solo in Lombardia, si contano 15 casi riportati dai media, quasi tutti riferiti a bambini e adolescenti, di cui 6 mortali»