Campagna, carabinieri uccisi: dopo una lunga agonia, muore anche il pensionato 75enne Cosimo Filantropia. La Procura dispone autopsia

L'incarico verrà assegnato dal pm di Salerno questa mattina: vanno escluse eventuali colpe mediche

L'auto dell'anziano deceduto
L'auto dell'anziano deceduto
di Petronilla Carillo
Martedì 16 Aprile 2024, 06:10 - Ultimo agg. 16:01
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Hanno sperato fino all’ultimo istante che si riprendesse, non hanno mai creduto che il loro Cosimo potesse non farcela. Ma, alle 5.40 di ieri hanno dovuto arrendersi: Cosimo Filantropia, l’ex piastrellista ora in pensione, rimasto coinvolto nell’incidente di Campagna in cui sono morti il maresciallo Francesco Pastore e l’appuntato scelto Francesco Ferraro, è morto nel suo lettino della Rianimazione dell’ospedale di Battipaglia dove era ricoverato da quasi dieci giorni. Dieci giorni terribili, durante i quali i medici hanno dovuto metterlo in coma farmaceutico, a causa di un riversamento in un polmone (ormai collassato) fratture varie e un bruttissimo trauma cranico.

La Procura di Salerno ha disposto per questa mattina il conferimento dell’incarico peritale per eseguire la perizia’autopsia sul corpo dell’anziano solo per verificare che non ci siano colpe mediche ad aver causato il suo decesso vista la lunga degenza in ospedale. Insomma, per essere certo che a causa la morte dell’uomo siano state le ferite riportate a seguito dell’incidente. La famiglia del 75enne si è affidata agli avvocati Livio Moscato ed Ennio Rivello per essere rappresentati e gli stessi domattina riferiranno al pm Elena Cosentino se ci sarà anche un proprio perito a partecipare all’esam,e autoptico.

L’avviso di accertamenti è stata spedito anche a Nancy Liliano, difesa dall’avvocato Antonio Boffa, che al momento è indagata per omicidio stradale. La sua posizione non cambia ma si aggrava. Cadono le accuse di lesioni gravissime, ma la contestazione è di triplice omicidio stradale. La procura, diretta dal procuratore capo Giuseppe Borrelli, ancora non ha disposto ulteriori accertamenti a carico della giovane donna di 31 anni. Sono stati soltanto eseguiti rilievi sulla strada statale dove è avvenuto l’incidente quel maledetto sabato sera. Intanto proseguono anche le indagini con l’ascolto dei testimoni da parte della Squadra mobile di Salerno, diretta dal vicequestore Gianni Di Palma. Nel fascicolo ci sarebbero anche alcune dichiarazioni rese da Filantropia al momento dell’arrivo in ospedale nei pochi momenti di lucidità che ha avuto durante i primi accertamenti.

Gli investigatori stanno ricostruendo, tassello dopo tassello tutto quando è accaduto quella sera. Secondo quanto accertato finora, contro la sua Fiat Punto grigia si sarebbe schiantata la Liliano dopo una brutta carambola. La donna con il suo Range Rover avrebbe prima impattato contro la Punto dei carabinieri, sulla fiancata destra uccidendo sul colpo l’appuntato Ferraro e ferendo mortalmente il maresciallo Pastore poi, dopo due o tre giri su se stessa ha frenato la sua corsa proprio contro l’auto dell’anziano, ferendolo gravemente.

Le indagini e la ricostruzione della dinamica hanno già escluso alcuna responsabilità a carico del maresciallo Paolo Volpe che sarebbe ancora ricoverato in ospedale. I primi esami tossicologici hanno rilevato tracce di cocaina e di alcol, quest’ultimo di poco al di sopra dei parametri consentiti dalla legge, e dovrebbero essere ripetute a giorni. Secondo gli investigatori a causare il terribile incidente sarebbe stata proprio l’alta velocità.

La Liliano, che ha al suo attivo una condanna in quanto spacciatrice, era a bordo di un’auto priva di assicurazione. La stesa le era stata anche sequestrata e poi dissequestrata. Il padre è al momento a processo per omicidio stradale, in quanto avrebbe investito ed ucciso una persona facendo retromarcia in una strada altrettanto buia come la Statale in cui è avvenuto l’incidente mortale. E un suo ex compagno è morto in un incidente stradale un anno fa schiantandosi con la propria moto contro un’auto. Il fascicolo è al momento ancora aperto.

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