Carabinieri morti a Campagna, il messaggio di Bellandi: «Tragedia difficile da accettare»

Il vescovo di Salerno chiede al Signore di avvolgere nel manto della Misericordia anche chi ha causato questa tragedia

Monsignor Andrea Bellandi
Monsignor Andrea Bellandi
Giovedì 11 Aprile 2024, 16:00 - Ultimo agg. 16:10
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«Non sono con voi fisicamente perché impegnato a Roma con i vescovi campani, ma lo sono spiritualmente e con tutto il cuore». È quanto espresso dall’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, monsignore Andrea Bellandi, nel messaggio letto ieri sera, mercoledì 10 aprile, a Campagna, in occasione della Fiaccolata organizzata in onore di Francesco Pastore e Francesco Ferrara, i due carabinieri che, nella notte tra sabato e domenica scorsi, hanno perso la vita in un terribile incidente stradale.

«Non ci sono parole umane che possano sollevare l’animo e dare conforto di fronte a questa immane tragedia, che ha colpito due famiglie, interi paesi – quelli di origine dei due giovani carabinieri – l’intero corpo dell’Arma e anche la nostra città di Campagna. – ha osservato  monsignor Bellandi – Questi due giovani portavano entrambi il nome del santo più amato e popolare nel nostro paese: Francesco. E forse anche da lui avevano ricevuto un animo nobile, colmo di grandi ideali, disponibile al servizio degli altri: un animo puro e generoso, che si rispecchiava nei loro volti luminosi.

Un destino, ai nostri occhi incomprensibile, li ha portati via al culmine della loro giovinezza. Signore della vita, non riusciamo a comprendere e ad accettare umanamente questa tragedia, ma ti chiediamo di essere vicino ai loro genitori, ai loro cari e a tutti coloro – noi compresi – che oggi piangiamo questi nostri giovani fratelli. Sappiamo che nessuna lacrima versata è indifferente al Tuo cuore, come lo sono state quelle di Tua Madre quando pendevi dalla Croce. E sappiamo che quelle lacrime del Venerdì Santo si sono tramutate in stupore e gioia incontenibile il mattino di Pasqua». 

Dunque, l’augurio e la preghiera di monsignor Bellandi: «Che sia questa la speranza, che possa recare un po’ di pace e un orizzonte di luce a tutti coloro che oggi sono invece oppressi dal buio dell’angoscia e del rancore. Avvolgi tutti noi – i nostri due giovani, i loro familiari e amici, le popolazioni dei paesi coinvolti, ma anche, oso dire, chi ha causato tanto male con la sua condotta scellerata - nel manto della tua Misericordia», ha concluso l’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno.

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