Treni guasti e ritardi, la rabbia dei pendolari: «Sequestrati e sotto stress»

Regionale, quattro ore per raggiungere Roma

La rabbia dei pendolari
La rabbia dei pendolari
di Gabriella Cuoco
Mercoledì 6 Marzo 2024, 09:28 - Ultimo agg. 19:25
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Ben quattro ore per arrivare a Roma. L'ennesima odissea dei pendolari del Casertano risale a ieri mattina. I viaggiatori hanno dovuto fare i conti con un problema tecnico a un treno tra le stazioni di Minturno e Formia, che ha bloccato l'intera circolazione ferroviaria proveniente da Napoli centrale e Benevento, e che ferma a Caserta e nelle stazioni della provincia (Aversa, Villa Literno, San Marcellino-Frignano, Gricignano d'Aversa, Falciano-Mondragone-Carinola, Sessa Aurunca-Cellole-Roccamonfina). Il problema è cominciato intorno alle 4.40, subito dopo l'arrivo a Villa Literno dove è stato annunciato un differimento di orario di soli dieci minuti, poi aumentato a oltre cento minuti. Il convoglio 21054, partito da Napoli centrale alle 4, è arrivato a Roma Termini alle 8.20. Stessa sorte, anche per i Regionali 21024 e 5840 partiti sempre da Napoli centrale, e il 5894 partito di Benevento, diretti a Roma Termini e Tiburtina, che hanno registrato un ritardo di oltre 70 minuti.

«Siamo stati ancora una volta sequestrati dice un'insegnante arrivata sul posto di lavoro con quasi due ore di ritardo, visto che a Roma Termini deve poi prendere altri mezzi di trasporto per raggiungere la scuola e di questa situazione sono stanca. Abbiamo saputo che sono stati presi provvedimenti per l'Alta velocità, ma anche noi che viaggiamo con i Regionali abbiamo bisogno di risposte concrete e di serenità. La linea ferroviaria storica registra guasti quasi ogni giorno.

Si tratta di una situazione insostenibile. Ci stiamo ammalando al solo pensiero che mattina bisogna fare questi conti. Il tutto comincia dalla chat WhatApp e lì la tensione sale alle stelle».

I pendolari sono sul piede di guerra e non riescono a capire come mai non vengono presi provvedimenti mirati al rifacimento della linea cosiddetta storica. «Non è possibile mettere la pezza spiega un militare in servizio a Valle Aurelia, che ogni giorno il treno a Caserta alle 3.50 e fa scalo a Villa Literno per poi riprendere il Regionale che arriva Roma Tiburtina alle 6,20 e stressare i viaggiatori che salgono sui convogli che si presentano spesso sporchi e poco frequentabili. Già facciamo i conti con uno scalo a Villa Literno, che ci costa davvero tanto e che pesa sulla salute di centinaia di persone che, specialmente nel periodo invernale, sono costrette a restare sotto una pensilina al freddo e molto spesso con la pioggia battente». 

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Sulla stessa linea d'onda anche numerosi pendolari che viaggiano dalle stazioni di Falciano-Mondragone-Carinola e Sessa Aurunca, dove spesso si registrano disagi in quanto si trovano al confine con il territorio laziale. Ed è proprio la questione Regionali che sta a cuore, nelle ultime ore, all'associazione pendolari Sannio-Terra di Lavoro, presieduta da Antonio Di Fabrizio che sta interloquendo con la politica nazionale ma anche con la dirigenza campana di Trenitalia. Di Fabrizio, nei giorni scorsi, subito dopo aver incassato la vittoria del ricovero notturno del Frecciargento 8300 a Benevento (ferma a Caserta alle 6,32) ha annunciato di presentare un esposto a Trenitalia e a Rfi, per chiedere di evitare lo scalo ma anche per garantire un maggior livello di qualità del servizio e puntualità. «È bastato un guasto tecnico legato a un treno per mandare tutto in tilt» sottolinea un gruppo di pendolari di Caserta che sta pensando a una manifestazione pubblica. «Chi ci tutela? Vogliamo risposte e certezze. Non possiamo concludono più continuare così. Ora la svolta».

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