Strage al pronto soccorso: nonno uccide
i medici per vendicare la morte della nipote

Strage al pronto soccorso: nonno uccide i medici per vendicare la morte della nipote
di Federica Macagnone
Martedì 29 Settembre 2015, 17:44 - Ultimo agg. 18:13
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Una rabbia incontenibile per la perdita della nipote, un dolore insopportabile e un insopprimibile desiderio di vendetta: Bekir Nibiev, 55 anni, ha sparato contro i paramedici di un pronto soccorso a Simferopol, in Crimea, perché li considerava responsabili di una diagnosi sbagliata che ha portato alla morte della nipote.



Sabato pomeriggio Nibiev, dopo aver fatto irruzione al pronto soccorso, ha sparato con un fucile da caccia contro un gruppo di paramedici in servizio: Irina Sukhanik, 30anni, è stata colpita al cuore ed è morta sul colpo, mentre Tatiana Katkova, 55 anni, è morta più tardi in seguito alle ferite allo stomaco. Vladimir Slanchak, 42 anni, è ancora ricoverato in gravi condizioni dopo essere stato colpito alla testa e al collo. Olga Zvonnik, un'infermiera che è stata ferita alla spalla, ha aiutato la polizia a ricostruire la dinamica dell'aggressione contribuendo all’identificazione del killer.



Secondo la ricostruzione dei media locali, l'uomo era inferocito per la morte, avvenuta tre settimane fa, della nipote 16enne: aveva la febbre alta ed era stata chiamata un'ambulanza per portarla in ospedale. Ma i paramedici, quando sono arrivati, non hanno ritenuto che il ricovero fosse necessario: poco dopo la ragazza ha avuto le convulsioni ed è morta a causa di un attacco di meningite acuta.



In preda a una rabbia accecante, Nibiev si è precipitato al pronto soccorso e ha cominciato a sparare per poi darsi alla fuga, lasciando la casa a bordo della sua Moskvich portando con sé solo il fucile e 200mila rubli. E lasciandosi dietro una scia di sangue e di morte che ha visto come vittime non i paramedici che avevano prestato soccorso alla ragazza, ma loro colleghi che non avevano nulla a che fare con la questione.