Provincia, pacchetto assunzioni: il Pd contesta i criteri di selezione

Provincia, pacchetto assunzioni: il Pd contesta i criteri di selezione
di Ivana Infantino
Sabato 26 Luglio 2014, 22:10 - Ultimo agg. 27 Luglio, 09:51
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SALERNO - Assunzioni alla Provincia, il capogruppo del Pd Giovanni Coscia torna alla carica. Punta il dito contro l’ultimo bando, pubblicato il 25 luglio, per l’assunzione, a tempo determinato, di 18 unit a supporto degli organi governo. «L’ennesimo atto di politica politicante» per il consigliere Coscia che accende i riflettori su quello che definisce, a due mesi dalle elezioni del nuovo Consiglio provinciale, «l’ultimo reclutamento dei residuati dell’amministrazione provinciale di Salerno». Contesta i criteri di valutazione, che ritiene poco oggettivi, e annuncia il ricorso alle autorità competenti affinché «sia accertato che la selezione pubblica abbia tutti i requisiti di legittimità e correttezza amministrativa e contabile». Ricorda poi al presidente pro tempore Antonio Iannone e alla sua giunta che «dovrebbero produrre solo atti di ordinaria amministrazione» e invita i cittadini a visionare l’avviso pubblico per l’assunzione dei 18 istruttori amministrativi (5 a tempo pieno e 13 part time).

«È incredibile, ma vero – commenta - in queste ore, i residuati dell’amministrazione provinciale hanno messo in atto l’ennesimo atto di politica politicante e da vecchio stile trattoria. Questi signori – aggiunge - ormai politicamente alla cannula del gas e consapevoli di dover sbaraccare da palazzo Sant’Agostino, stanno ulteriormente lasciando morti e feriti sul campo, continuando a fare giochetti prima dello sfratto, facendo illudere per pochi giorni e per pochi euro, ragazze e ragazzi, per racimolare qualche consenso».

Nel mirino la selezione dei candidati: «Fra i criteri di valutazione - segnala Coscia - è riportato che “Il Presidente pro tempore della Provincia individuerà con proprio decreto intuitu personae e su curriculum, il candidato cui conferire l’incarico». Il consigliere spiega poi come sempre nei criteri di valutazione si specifica che «é facoltà del Presidente, se ritenuto necessario ai fini della propria scelta, prevedere un colloquio con i candidati o invitare a un colloquio quei candidati che in base al curriculum presentato ritenga più adeguati ai compiti da svolgere». Criteri «non proprio oggettivi», denuncia il capogruppo dem che ironizza: «manca a nostro parere, solo una sfilata davanti ai pseudo valutatori. Cose inaudite».

«Un atto sconsiderato», per Giovanni Coscia che già in passato ha segnalato a più riprese il numero eccessivo di staffisti e consulenti utilizzati dalla giunta di centrodestra.







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