Robin Williams, un anno fa la morte: cosa resta del "clown triste"

Robin Williams era nato il il 21 luglio 1951
Robin Williams era nato il il 21 luglio 1951
di Michele Galvani
Lunedì 10 Agosto 2015, 18:20 - Ultimo agg. 19:08
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Una cintura. Stretta attorno al collo. Pochi minuti per vedere la luce in fondo al tunnel della depressione. Così, un anno fa, l’11 agosto 2014, moriva Robin Williams, geniale, eclettico e straordinario attore. Cavallo di razza come pochi ne nascono. Gioiello di rara lucentezza in mezzo a una mare di pietre grezze. Il clown triste che aveva incantato le platee del grande cinema si suicida, all’improvviso.



Una delle pagine più scioccanti di Hollywood, non aver capito e compreso il grande male da cui era afflitto il professor Keating dell’Attimo Fuggente o il dottor Sean McGuire di Will Hunting.



CELEBRAZIONI E OMAGGI

Oggi l’America si fermerà qualche minuto. Le tv locali e internazionali faranno speciali e lo ricorderanno ognuno a modo suo, a Paradise Cay dove viveva, si prevede un via vai di fan e gente comune per lasciare un fiore davanti casa di Robin. Anche l’Italia lo celebra: Sky Cinema 1 HD alle 18.50 trasmette “Will Hunting - Genio ribelle” (1997) con Matt Damon e Ben Affleck per la regia di Gus Van Sant; alle 21.10 “L'attimo fuggente” (1989) con Robert Sean Leonard, Ethan Hawke per la regia di Peter Weir. Pochi giorni fa, l'artista Dario Gambarin ha reso omaggio a Williams con un'opera di Land art. Al posto del pennello ha usato un trattatore, lasciandosi guidare dall'estro e senza seguire una traccia preordinata. «Williams era entrato nel cuore di molti con la sua straordinaria spontaneità» ha spiegato Gambarin, che ha realizzato il ritratto su un terreno di 25mila metri quadri a Castagnaro, in provincia di Verona.



FILM

Pochi i lavori dell’attore che devono ancora uscire, almeno in Italia: su tutti “Boulevard” di Dito Montiel, la storia di un 60enne padre di famiglia che è da sempre consapevole di essere gay. L’uomo in una giornata tranquilla conosce Leo, un giovane ragazzo che si prostituisce, tra loro nasce un’amicizia che potrebbe aprire le porte ad una vita che Nolan (Williams) in fondo ha sempre sognato. Un’interpretazione struggente e drammatica, per la critica Usa il film-testamento in linea con la doppia personalità di Robin. Capace di far ridere con uno sguardo sul set, infinitamente spento fuori dal palco. Un uomo consumato dalla droghe e dall’alcol, segnato da un’infanzia durissima e solitaria (a scuola era lo zimbello dei compagni), scosso dalla scomparsa violenta del suo grande amico John Belushi. Ma anche sensibile e attento al prossimo, uno dei pochissimi amici di Christopher Reeve, il Superman rimasto paralizzato dopo una caduta da cavallo che nel jet set californiano ha potuto contare fino all’ultimo dei suoi giorni (10 ottobre 2004) sul “fratello” Robin.



EREDITÀ

Con la morte di Williams resta in piedi, oltre che il mito, la squallida vicenda della spartizione dell’eredità. La vedova Susan Schneider aveva intrapreso un'azione legale nei confronti dei tre figli che Robin aveva avuto dai precedenti matrimoni, Zelda, Zachary e Cody. La donna aveva accusato i tre di aver sottratto alcuni beni dalla casa paterna, incluso lo smoking che il premio Oscar aveva indossato per il suo matrimonio con la Schneider. Accuse rispedite al mittente con gli interessi da parte dei figli dell'attore, che hanno puntato il dito contro l'ultima compagna del padre, impegnata – a loro dire – in un tentativo di rubare alcuni oggetti che Williams avrebbe voluto andassero ai figli, da alcuni orologi a foto e premi, Oscar compreso. Ora sembra che i quattro stiano andando verso un accordo. Ma ancora nulla di ufficiale.