Una morte compatibile con i traumi riportati a seguito dell’aggressione. Si è svolta ieri mattina all'Aquila l’autopsia sul cadavere di Teodoro Ullasci, il 52enne trovato senza vita venerdì scorso in via Fortebraccio, nel centro storico dell’Aquila, dopo essere stato raggiunto prima da un calcio su un fianco e in rapida successione da un pugno da parte di Carlos Omar Morales, di 24 anni. Lesioni che, secondo quanto trapelato, hanno avuto un ruolo importante nella morte immediata del 52enne (disabile, affetto da “disturbo bipolare e borderline della personalità”), come testimoniato anche da due donne, presenti al momento della violenta aggressione.
L’assenza poi di evidenti tracce di sangue sull’asfalto di via Fortebraccio, inducono a escludere come la caduta a terra (a seguito del pugno) possa aver inciso ulteriormente sull’aggravamento delle condizioni della vittima. Escludendo anche un possibile malessere “fulminante” al momento dei contatto fisico tra Ullasci e Morales, si concretizza sempre di più l’ipotesi di reato dell’omicidio preterintenzionale e dunque della compatibilità delle lesioni con la morte. Ora bisognerà capire in che percentuale tale azione delittuosa possa aver influito su un corpo, come quello di Ullasci, già provato e aggravato dall’utilizzo di sostanze stupefacenti.
L’ultima parola spetta dunque all’anatomopatologo della Asl dell’Aquila, Giuseppe Calvisi, che si è preso 90 giorni di tempo (salvo eventuali proroghe) per rispondere ai quesiti.
I due arrestati, visibilmente scossi, assistiti dagli avvocati Giulio Agnelli e Chiara Camponeschi, hanno deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere, in attesa che gli stessi legali siano in grado di avere a disposizione tutto il materiale probatorio. Secondo quanto appurato, il terzetto si conosceva bene e dopo aver bevuto insieme (Ullasci non sarebbe riuscito a pagare la consumazione di qui l’esclusione del movente della rapina) sono andati via, salvo incontrarsi di nuovo dopo poco. La richiesta di Ullasci non esaudita da Morales di andare a spacciare, alla base del diverbio tra i due sfociato alla fine nell’aggressione mortale. Le telecamere prima, le testimonianze poi, la collaborazione tra agenti della Volante e della Mobile hanno permesso di identificare e arrestare i due presunti autori dell’omicidio in poche ore.