Andreea Rabciuc, ritrovati i resti. Lo strazio della mamma Georgeta colta da malore davanti al casolare: «Ditemi se l'hanno ammazzata»

La 27enne era scomparsa la notte del 12 marzo del 2022, l'ultima volta era stata vista vicino Jesi

Andrea Rabciuc, ritrovati i resti. Lo strazio della mamma Georgeta colta da malore davanti al casolare: «Ditemi se l'hanno ammazzata»
Andrea Rabciuc, ritrovati i resti. Lo strazio della mamma Georgeta colta da malore davanti al casolare: «Ditemi se l'hanno ammazzata»
di Talita Frezzi
Domenica 21 Gennaio 2024, 07:56 - Ultimo agg. 16:20
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CASTELPLANIO - L'avevano cercata ovunque, con droni e cani molecolari. Avevano inseguito piste su cadaveri di donne senza nome spuntati un po' ovunque, dal letto del Po in secca vicino Rovigo alla periferia romana del Pigneto. Eppure il corpo senza vita di Andreea Rabciuc, 27enne romena, campionessa di tirassegno cresciuta in Vallesina, pare proprio che fosse nascosto a meno di un chilometro dalla roulotte dove la ragazza aveva partecipato a una festa con il fidanzato e una coppia di amici, la notte del 12 marzo del 2022. L'ultima volta che qualcuno l'ha vista viva, lungo la strada Montecarottese, nella zona dei Castelli di Jesi.

Un corpo ridotto quasi a uno scheletro è stato trovato ieri verso le 15 in un casolare diroccato sulla Montecarottese, territorio di Castelplanio, al confine con Poggio San Marcello, in provincia di Ancona.

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La tragica scoperta


Pare proprio certo che si tratti dei resti della ragazza, anche se l'ufficialità della sua morte potrà arrivare solo nei prossimi giorni con gli esami medico-legali, in particolare quello del Dna sui reperti sequestrati dagli investigatori.

Sarà chiesto al perito anche di ricostruire l'epoca della morte. Gli esami scientifici sui resti dovranno aiutare gli investigatori a capire le cause della morte e se qualcuno l’ha uccisa. Era questo che Georgeta Cruceanu, la mamma di Andreea, arrivata ieri sera verso le 21.30 al casolare, chiedeva tra le lacrime e la disperazione. «È davvero mia figlia? È Andreea? L’hanno ammazzata? Ditemelo». Le urla di una madre col cuore infranto hanno spezzato il silenzio gelido. Poi sorretta dal compagno e dai carabinieri è stata accompagnata via, non le hanno permesso di avvicinarsi al casolare. Il cadavere era nel rustico di proprietà due fratelli residenti a Moie di Maiolati, che lo usavano sporadicamente come appoggio come rimessa per la legna.

 

I resti si trovavano in una parte dell'immobile inagibile, con la porta chiusa, ma una finestra è stata trovata divelta. Quella stessa finestra col vetro rotto che dà sul retro dell’edificio e che i proprietari avevano notato già il 16 marzo 2022, quattro giorni dopo la scomparsa della ragazza. Ecco perché proprio in quella data le ricerche di carabinieri, protezione civile e vigili del fuoco si erano concentrate anche in quel casolare: gli inquirenti erano entrati con i cani molecolari, avevano controllato quelle stanze ma, a parte il vetro rotto, non c’erano anomalie. Ieri verso le tre di pomeriggio uno dei due fratelli ha aperto quella stanza, un'ex cucina adibita a legnaia, per prendere qualche ceppo da ardere, trovandosi davanti a quell'orribile scena. L'uomo ha chiamato il fratello e i carabinieri ed è stato sentito fino a sera nella caserma dei carabinieri di Castelplanio. Il cadavere era adagiato su una scala interna che porta al piano superiore. Accanto al corpo in avanzato stato di decomposizione c'erano indumenti (in particolare un giubbetto e un paio di scarpe) che a un primo esame corrispondono a quelli indossati dalla 27enne la notte della scomparsa, per questo non ci sarebbero dubbi sul fatto che sia lei. 


Il flashback


Il casolare di Castelplanio dove potrebbe essere terminato dopo 22 mesi il giallo della scomparsa di Andreea era stato perquisito dai carabinieri nelle prime battute dell'inchiesta, come tutti gli immobili disabitati della zona. Le finestre erano sigillate per impedire che i clochard vi entrassero. Per questo gli investigatori coltivano anche il sospetto che il cadavere sia stato portato nel casolare in un secondo momento, dopo un primo nascondiglio di fortuna ritenuto poco sicuro. Perché sul fatto che la ragazza sia stata uccisa e il suo corpo occultato nessuno sembra avere dubbi, anche se ieri, a un primo esame del medico legale sui resti, non erano emersi segni evidenti di un'azione violenta. Nel casolare di Castelplanio ieri sono accorsi la pm Irene Bilotta, sostituto della Procura di Ancona, il medico legale, i carabinieri della compagnia di Jesi guidati dal maggiore Elpidio Balsamo, i colleghi del Nucleo Investigativo Sis di Ancona, e i vigili del fuoco per illuminare la scena.

Avvisato anche l'avvocato Emanuele Giuliani, legale di Simone Gresti, ex fidanzato della ragazza, finora l'unico indagato dell'inchiesta. «Credevamo che Andreea fosse viva e altrove - il commento del legale - invece si viene a scoprire che il corpo era a poco distanza dal luogo della scomparsa. Siamo umanamente dispiaciuti, è la cosa che mi rattrista di più al di là delle responsabilità che dovranno essere accertate. Ho chiamato Simone. È scioccato». Nei confronti del giovane la Procura ipotizzava il reato di sequestro di persona e possesso di stupefacenti. Ipotesi destinata a cambiare (in omicidio volontario e occultamento di cadavere) non appena ci sarà la certezza che si tratti del cadavere di Andreaa. Inutili tutti gli appelli della mamma della ragazza via social e su "Chi l'ha visto?" affinché chi sapeva dicesse la verità. La donna ieri, appena informata del ritrovamento del cadavere, ha avuto un malore ed è stato necessario sedarla.

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