Benevento. Bullismo, denuncia choc: «Mio figlio pestato perché non ha portato la merenda ai compagni»

La scuola media
La scuola media
di Celestino Agostinelli
Mercoledì 15 Ottobre 2014, 21:52 - Ultimo agg. 16 Ottobre, 13:59
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Benevento. Le condizioni post operatorie del ragazzo tredicenne, che aveva subito l’asportazione della milza a causa, forse, di un colpo ricevuto durante una lite tra compagni a scuola, seppure a rilento, sembrano migliorare anche se i medici preferiscono tenerlo sotto controllo a causa dei forti dolori accusati dal giovane ancora in evidente stato confusionale.



Intanto i carabinieri di San Bartolomeo in Galdo hanno avviato le indagini per conoscere nei dettagli i fatti e le cause di quanto accaduto a scuola e stanno ascoltando docenti e senza creare traumi, tentano di ascoltare anche i ragazzi.



Anche dall’Ufficio regionale scolastico giunge notizia di un interessamento su quanto accaduto nella scuola media di San Bartolomeo mentre ieri il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo della scuola media dove è accaduto il fatto, Salvatore Rampone, accompagnato dal vicario, Maria Crialese e dalla docente Martina Pizzi, si è recato presso l’opedale di Campobasso dove è ricoverato il ragazzo, per sincerarsi delle sue condizioni ed esprimere tutta la solidarietà e vicinanza alla famiglia, ribadendo che nessuno si è accorto di quanto accaduto, in modo particolare l'insegnante che era in aula.



«Sono sconvolto per quanto accaduto - ha detto Rampone - soprattutto a sette giorni dal mio insediamento a S.Bartolomeo e, come dirigente, cercherò di attivare ogni procedura per capire cosa sia accaduto, ma il mio sconvolgimento è anche come genitore e nonno e mi sento di offrire tutta la mia vicinanza al ragazzo ed alla famiglia, sperando che di questi fatti così tragici non ne accadano più».



Il papà del ragazzo, ancora scosso e preoccupato per la ripresa del figlio lancia un appello: «È necessario che sia i ragazzi che i docenti stiano più attenti su quanto accade in classe, avvisando i genitori se si avvertono dolori causati da una caduta o da litigio anche questi appaiono superficiali, perché il nostro ragazzo si è salvato grazie alla prontezza della madre».



Per la mamma del malcapitato si è trattato di un brutto episodio che non va assolutamente sottovalutato. «L’episodio in questione va inquadrato come atto di bullismo vero e proprio, un fenomeno che nella nostra scuola c’è sempre stato e la stessa scuola non è in grado di fronteggiare in modo adeguato e proteggere i nostri ragazzi. Non posso tollerare che mio figlio possa essere stato vittima di bullismo ed estorsione. Doveva portare un panino anche per altri, un fatto gravissimo che siamo abituati a vedere solo nei film. Mi rendo conto che i genitori proteggano i loro figli, ma si mettessero nei miei panni e quelli di mio marito costretti a vedere nostro figlio in un letto di ospedale tra dolori atroci ed un trauma che si porterà dietro per tutta la vita. Ogni nostra azione è tesa ad evitare che altri episodi simili non accadano».
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