Per tutti è il barbiere del borgo fantasma.
Tommaso Conza, 87enne, svolge da 65 anni il suo lavoro e tiene aperta la sua bottega in un paesino che è stato abbandonato dai suoi abitanti in seguito a due terremoti: quello del 1962 prima e quella del 1980 poi.
Il piccolo centro si chiama Apice e si trova a qualche decina di chilometri da Benevento. Apice vecchia, per l'esattezza, per distinguerla da Apice nuova, la parte ricostruita sulla collina di fronte. Tommaso vive ad Apice nuova ma ogni giorno si reca ad Apice vecchia per aprire la sua bottega.
Ha cominciato ad apprendere il mestiere da bambino e dopo una breve parentesi da emigrato in Svizzera è tornato in Italia ed ha messo su casa e lavoro nel cuore del Sannio. E nonostante l'età non ne vuol sapere di andare in pensione: i clienti, per la maggior parte contadini che lavorano il terreno nelle campagne circostanti, gli sono affezionati e non possono fare a meno della sua professionalità.
La sua tenacia ha travalicato i confini del beneventano e la storia di Tommaso è stata ripresa da quotidiani e televisioni nazionali ed internazionali fino ad divenire ispirazione per un film. Oggi, il borgo fantasma, grazie ad alcuni progetti di valorizzazione portati avanti dal Comune sta tornando a vivere. "E ciò - dice il sindaco Angelo Pepe intervistato dall'Ansa - grazie anche al coraggio di diversi imprenditori del settore turistico e alberghiero, della ristorazione e del divertimento che stanno insediando le loro attività attorno e all'interno dello sfarzoso castello dell'Ettore del XII secolo, interamente ristrutturato, da fine novembre ancora più suggestivo con i suoi mercatini di Natale".