La prefettura di Caserta ha gestito lo spostamento urgente di alcuni migranti: il permesso di sovrintendere l'accoglienza degli stranieri alla cooperativa Esculapio è, infatti, in via di revoca. L'iter - stando ad alcune indiscrezioni - è appena cominciato. Di fatto, ben 19 persone, ieri sono state trasferite dall'abitazione di San Prisco gestita dalla coop a causa di condizioni igieniche non adeguate. Nella relazione dell'Asl e del Ministero del 15, 16 e 17 Novembre scorso, inserita nel follow up del progetto Sai, si legge che nelle strutture che accolgono i migranti non c'è l'impianto di riscaldamento e, in un caso, nella casa di accoglienza in via Marzano, non c'è neanche un tavolo con delle sedie. Sul caso, il palazzo di Governo retto dal prefetto Castaldo, vuole vederci chiaro. Anche nella città di Caserta il raggruppamento temporaneo di imprese gestiva l'accoglienza fino al dicembre scorso: si tratta della Innotec, Esculapio e Format (che si occupa di formazione).
L'allarme sul «sistema casertano» inadeguato era stato lanciato già a gennaio: la denuncia parlava di migranti beneficiari del progetto «Sistema di accoglienza e integrazione» (Sai) a Caserta che erano stati lasciati al freddo, senza riscaldamenti e senza cibo. «Da tre mesi e 12 giorni non ci viene data assistenza medica adeguata, non riceviamo più i pocket money che sarebbero i 3 euro al giorno e viviamo in un appartamento con soli due bagni, ma siamo in quattordici. Non è vita dignitosa questa, sicuramente non è integrazione», era stata la denuncia di Cherif Brahim Abdrahman, ragazzo straniero di 19 anni.
Con lui, almeno altre dieci persone denunciarono le condizioni precarie in cui vivevano nelle case dell’accoglienza gestite da una Rti, raggruppamento temporaneo di imprese.
L’appalto per l’accoglienza dei migranti è costato poco più di cinque milioni di euro, aggiudicati dal Comune di Caserta - ente locale titolare – per la Rti composta da Innotec, Esculapio, Format (che si occupa di formazione) per 27 mesi: da ottobre 2020 al 31 dicembre 2022. I fondi, tutti, sono erogati dal Ministero dell’Interno.