Gare truccate, Russo si difende
«La responsabilità è dei dirigenti»

Gare truccate, Russo si difende «La responsabilità è dei dirigenti»
di ​Biagio Salvati
Martedì 20 Settembre 2016, 09:30
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Un’ora e mezza di interrogatorio sulla ricostruzione della delibera contestata e chiarimenti, almeno secondo la difesa, di fatti e circostanze legati alle procedure dell’atto di giunta. L’ex sindaco di Casagiove, Elpidio Russo, agli arresti domiciliari per la vicenda dell’appalto-gate sui rifiuti scattato con 20 arresti la scorsa settimana, si è difeso ieri davanti al gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere assistito dagli avvocati Enrico Accinni e Gabriele Amodio. L’ex primo cittadino ha iniziato dalla genesi del procedimento amministrativo che portò alla delibera di consiglio comunale di presa d’atto di quella di Giunta e i rapporti tra l’imprenditore Alberto Di Nardi, Francesco Raucci e il dirigente Gaetano Rauso sottolineando il disinteresse rispetto all’aggiudicazione della gara.

Secondo la sua linea difensiva, il Comune, una volta entrato a far parte della Stazione unica appaltante, proseguì le procedure secondo gli standard previsti nominando un dirigente piuttosto che un altro per motivi di opportunità legati alla composizione della commissione (i coindagati con Russo sono i dirigenti Manca e Rauso). Sempre ieri sono stati sentiti dal gip Giuseppe Simonetti e Antonella Tedesco, quest’ultima amministratrice della Termotetti di Imperadore, difesi dagli avvocati Paolo Falco e Vincenzo Iorio. Gli interrogatori proseguiranno oggi per gli ultimi quattro indagati agli arresti domiciliari, ovvero Giuseppe Imperatore, Fabio Menditto, Gennaro D’Onofrio e Domenico Marra.


Archiviata la «maratona» degli interrogatori per i detenuti in carcere, coinvolti la scorsa settimana nella vicenda del «appalti-gate» sull’asse Alvignano-Piedimonte-Casagiove, questa mattina sarà dunque l’ultimo giorno di interrogatori con le decisioni su eventuali scarcerazioni o rigetti da parte del giudice. All’indomani degli arresti «bipartisan» che hanno colpito gli oramai ex sindaci di Alvignano (Angelo Di Costanzo, del centro destra sospeso anche dalla presidenza della Provincia) e Piedimonte Matese (Vincenzo Cappello del Pd), il gip si appresta a valutare quanto hanno reso in sede di interrogatori alcuni degli indagati, alcuni dei quali hanno ammesso alcune responsabilità come Francesco Raucci.

Tornando alla posizione dell’ex sindaco Russo di Casagiove, va detto che su di lui e l’intera giunta pende l’accusa di concorso con altre persone «per turbativa d’asta, perché sottoponevano all’approvazione del consiglio comunale la deliberazione di giunta municipale (n. 31 del 5/3/2013) avente ad oggetto la scelta di procedere all’affidamento del servizio di igiene urbana mediante procedura ad evidenza pubblica di rilevanza comunitaria e la decisine di attribuire a Gaetano Rauso – dirigente del settore Ecologia (agli arresti in carcere) – le incombenze amministrative relative alla predisposizione degli atti generali della futura gara» violando precisi articoli legislativi e garantendo dirigente una «copertura» dell’organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo dell’ente locale, necessaria per la condivisione delle scelte operate e per avallare i successivi atti illeciti che sarebbero stati compiuti. Indagate, oltre ai 20 arrestati, quindici persone tra tecnici ed ex assessori dei comuni coinvolti nell’inchiesta: Massimo Natalizio, di Piedimonte Matese (direzione generale Consorzio Sannio Alifano), Francesco Greco, di Napoli, Antonio Menditto, di Pietramelara; Raffaele Macchione, di Parete; Fernando Catarcio; Attilio Costarella, Antonio Ferrante, Marcellino Iannotta, Costantino Leuci tutti di Piedimonte Matese; Giuseppe Ianniello, Francesco Mingione, Davide Rotunno, Marianna Falace e Antonio Terraccia, tutt i di Casagiove (quest’ultimo candidato sindaco alle ultime elezioni amministrative).
 
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