Cellole, cittadinanza onoraria al generale Costa: «Ci ispiriamo a lui»

Per l'impegno nella lotta alla Terra dei Fuochi

Sergio Costa a Cellole
Sergio Costa a Cellole
di Pierluigi Benvenuti
Sabato 14 Ottobre 2023, 08:38
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Il vicepresidente della Camera dei deputati, il generale dei carabinieri Sergio Costa, è ufficialmente cittadino onorario di Cellole. Ieri pomeriggio, nella sala Lorenzo Montecuollo del palazzo municipale, si è svolta la cerimonia d'investitura e di consegna della pergamena. È stato il sindaco Guido Di Leone a spiegare le motivazioni e a presiedere la manifestazione che si è svolta in un'aula consiliare gremita di persone, alla presenza del prefetto di Caserta Giuseppe Castaldo, il parroco don Lorenzo Langella e i rappresentanti di tutte le forze dell'ordine del territorio. Costa si unisce a due magistrati, Catello Maresca, impegnato quando è stato alla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli in indagini sul clan dei Casalesi, e Giovanni Conzo, artefice di diverse operazioni contro i "Muzzone" di Sessa Aurunca, ai quali lo stesso riconoscimento è stato assegnato, rispettivamente, due anni fa e lo scorso anno.

«Si tratta di tre simboli di impegno civico e di battaglie a favore della legalità, gli stessi principi ai quali s'ispira la nostra amministrazione. Abbiamo dato questo riconoscimento a persone che si sono distinte per la lotta alla criminalità», ha spiegato il sindaco. Di Leone ha aggiunto: «Rendiamo cittadino di Cellole un uomo dello Stato che si è prodigato nella lotta alle ecomafie e ai Casalesi per il bene delle nostre comunità».

Infine, ha ricordato la valenza simbolica ed educativa di appuntamenti come quello di ieri: «Indicano chiaramente da che parte stiamo e vogliamo restare, segnano la linea da seguire per i cittadini e i giovani. Tutti siamo coinvolti nella lotta alla camorra che non è solo quella che spara, ma anche quella che ha violentato i nostri territori». Il prefetto Giuseppe Castaldo ha sottolineato «lo sforzo congiunto che stiamo facendo, con le forze dell'ordine e le amministrazioni locali, per la tutela e il rilancio di queste zone». «Cerimonie come la cittadinanza a Sergio Costa - ha continuato - sia la sintesi dell'apprezzamento del lavoro svolto per il territorio».

Don Lorenzo Langella ha ribadito: «Abbiamo voluto qui a Cellole un santuario dedicato ai malati oncologici perché rifiutiamo la denominazione di Terra dei fuochi. Rifiutiamo ogni forma di devastazione del territorio e per farlo occorre un nostro forte impegno, un senso di cittadinanza attiva». Il vicepresidente della Camera, nel ringraziare per l'onorificenza ricevuta, ha spiegato come si tratti di «uno scambio». «Io divento cittadino di Cellole ed in cambio mi impegno a portare in Parlamento la voce di questo paese - ha detto - a rappresentarne con forza le istanze e a ricordare che c'è un percorso di rilancio e di riscatto in corso che deve essere supportato».

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Ha poi ricordato gli anni delle sue vacanze giovanili a Baia Domizia e l'inizio delle indagini sulla Terra dei Fuochi. Costa, come ufficiale dei carabinieri, è stato in prima linea nella battaglia per la difesa dell'ambiente e si devono a lui le inchieste che hanno portato alla scoperta di discariche abusive e dei rifiuti interrati in Campania. Lui scoprì la discarica nella ex fabbrica della Pozzi Ginori a Calvi Risorta, tra le più grandi d'Europa. «Terra dei Fuochi era un tentativo - ha affermato il vicepresidente della Camera - di dare soddisfazione alla sete di giustizia di cittadini che si ammalavano per colpa di poche persone. Dopo quell'inchiesta abbiamo reagito, non accettiamo più che ci sia la camorra e ci dica come dobbiamo vivere».

 

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