Caserta, restyling ex orfanotrofio Sant'Antonio: «La proprietà è del Comune»

In via di definizione la cessione della chiesa alla Diocesi

Restyling ex orfanotrofio Sant'Antonio: «La proprietà è del Comune»
Restyling ex orfanotrofio Sant'Antonio: «La proprietà è del Comune»
di Roberto Della Rocca
Mercoledì 20 Marzo 2024, 08:12 - Ultimo agg. 09:14
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È stata l'assessora al Patrimonio Annamaria Sadutto a fare chiarezza sul tema delle proprietà delle aree dell'ex orfanotrofio Sant'Antonio dove dovranno iniziare i lavori con i fondi del Pnrr per l'ampliamento della media "Giannone". La delegata, in commissione speciale di controllo Pnrr, ha chiarito i dubbi sulla proprietà degli immobili che erano stati sollevati dai consiglieri di maggioranza e minoranza. La struttura sarà interessata, nei prossimi due anni, da lavori per 7 milioni di euro e la commissione, presieduta da Pasquale Napoletano e Nicola Gentile (vicepresidente del gruppo), ha preteso chiarezza. A lavorare alla definizioni catastale degli immobili, come chiarito da Sadutto, è un tecnico nominato nel 2021 dall'amministrazione. Il minuzioso lavoro di ricerca portato avanti al Genio Civile ha permesso di certificare che tutte le strutture interessate dai lavori sono di completa proprietà comunale e nella piena disponibilità dell'Ente.

Discorso a parte, invece, ha meritato la chiesa "Sant'Antonio" che ora risulta ancora di proprietà comunale. In corso di definizione c'è infatti la cessione a titolo gratuito dell'edificio religioso da Palazzo Castropignano alla Diocesi. Un procedimento burocratico-amministrativo imposto dai Patti Lateranensi e che ancora doveva trovare applicazione per la chiesa di corso Giannone.
A impantanare le procedure le diverse interpretazioni alla normativa presentate dal rettore della chiesa, don Claudio Nutrito.

Come chiarito dall'assessora Sadutto alla chiesa sarà ceduto solo l'immobile destinato al culto e le pertinenze definite "ristrette". Definizione su cui si è aperto il dibattito interpretativo con il religioso. La vertenza non comprometterà, ha assicurato la delegata al Patrimonio, il buon esito delle procedure d'appalto e del finanziamento per il progetto "scuola media 4.0".

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Confermata in commissione anche la procedura di sfratto per le due famiglie che occupano alcuni locali del cortile interno dell'ex orfanotrofio e che dovranno lasciare la struttura prima dell'apertura del cantiere. Sempre nel colloquio con l'assessora Sadutto, i componenti della commissione di controllo Pnrr, hanno affrontato lo spinoso tema del Parco Primavera dove il finanziamento ottenuto dalla comunità europea deve superare lo scoglio della giustizia amministrativa (dopo il ricorso della ditta esclusa che contesta l'aggiudicazione provvisoria dell'appalto) e quello della nuova destinazione per gli attuali inquilini dell'immobile B1 da ristrutturare. Un problema rilevante, quest'ultimo, e che allarma i consiglieri comunali. Tutti sono preoccupati dall'idea di trovarsi, entro un mese (ad Aprile arriverà la decisione del Tar sul ricorso), con una vera e propria bomba sociale pronta ad esplodere tra inquilini in regola e occupanti. A tutti andrà garantita una nuova casa anche se, questa è la conferma arrivata dalla commissione, al momento non è stata individuata alcuna struttura.

A margine del lungo focus sui progetti finanziati con il Pnrr, l'assessora Sadutto ha chiarito anche le novità in merito alla riapertura della piscina comunale "Dennerlein" di corso Giannone. Gli uffici, dopo le due procedure di affidamento della struttura andate deserte, hanno modificato il bando di gara correggendo il tiro anche rispetto alle richieste di chiarimento e segnalazioni arrivate dalle associazioni sportive interessate alla gestione dell'impianto natatorio che attende ancora la riapertura da un anno.

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