Immagini che riescono a trasmettere l'idea stessa che è alla base della costruzione della Reggia. Quel concetto di grandiosità, maestosità e di maestà voluto dal re che il suo architetto è riuscito magistralmente a realizzare è interpretato, infatti, in modo esemplare dall'obiettivo di Massimo Listri. Il fotografo per settimane ha percorso in lungo e largo lo spazio reale, cercando angolazioni inedite, spiragli e anfratti nascosti e sconosciuti per raccontare la "sua" Reggia, attraverso il suo sguardo capace di cogliere ciò che all'osservazione comune sfugge. È questa narrazione per immagini è l'asse portante dell'elegante volume edito da Treccani. "La Reggia. Il sogno di un re a Caserta", è il titolo del testo, inserito nella collana "Palazzi d'Italia", presentato, ieri, nella Sala degli Incontri d'arte (dove è arrivata anche la principessa Beatrice di Borbone), dalla direttrice del Museo Tiziana Maffei, dal direttore generale dell'Istituto della Enciclopedia Italiana, Massimo Bray, e da Massimo Listri. Il volume fotografico, che nasce in occasione delle celebrazioni vanvitelliane, a 250 anni dalla morte di Luigi Vanvitelli, è uno straordinario viaggio visivo nella meraviglia architettonica del Complesso.
Le immagini di Listri catturano la grandiosità e la bellezza della Reggia, dalle sontuose sale interne ai vasti giardini all'esterno. I testi offrono spunti di riflessione e approfondimento sul Regno di Napoli, tra simboli del potere e "delizie" del Sovrano, nel contributo di Giulio Sodano; sul sogno reale di Vanvitelli, grande costruttore, nelle pagine a cura di Tiziana Maffei; sugli spazi e il tempo nella decorazione in quelle redatte da Rosanna Cioffi. «La Reggia è una testimonianza tangibile del genio creativo dei nostri antenati - scrive Bray nella introduzione del volume - L'architettura sontuosa, i giardini rigogliosi e le opere d'arte che conserva sono un tributo alla grandezza della cultura italiana, ma anche espressione della sapienza tecnica dispiegata nelle più svariate discipline, dall'ingegneria all'arte, passando per l'urbanistica e il design del paesaggio», aggiunge l'ex ministro della cultura che «torna sempre volentieri a Caserta».
Un testo che «era necessario avere nella collana dedicata ai Palazzi d'Italia» ha sottolineato Bray. «Le celebrazioni per i 250 della morte di Vanvitelli sono state solo un pretesto: la Treccani aveva piacere di averlo nella collana». Un "luogo libero", l'Istituto dell'Enciclopedia italiana, «di tutti e di nessuno - ha spiegato l'ex ministro - ma con molti soci che gli consentono di andare avanti e un pubblico attento e sensibile che ci permettono operazioni come questa. La prova che non tutti gli italiani sono disattenti alla cultura e ai libri. E mi piace pensare che siamo una grande comunità in un mondo in cui prevale l'individualismo». E chissà, è anche possibile che quello presentato ieri sia solo il primo di altri lavori simili. Perché la Reggia offre tanti racconti, si presta a diverse narrazioni, si svela a seconda di chi la guarda o di chi la fotografa.
Come ha detto Listri: «Sono stato giorni e giorni in questo luogo straordinario, ho avuto carta bianca e libertà di muovermi. Potevo persino aprire armadi, porte, scoprire stanze, ma sempre sotto lo sguardo vigile di Valeria Di Fratta e la supervisione della severa direttrice. Ma ho lavorato così piacevolmente, sono stato accolto e coccolato tanto bene che sto accarezzando l'idea di trovare qui qualche altra cosa e qualche altro modo di fotografare tanta bellezza». Listri ha poi ricordato la genesi dell'operazione: «Tutto è cominciato durante una cena fra amici dove c'era anche Massimo Bray. Mi fu chiesto quale palazzo avrei voluto fotografare e senza esitazione indicai la Reggia di Caserta». Anche secondo la direttrice Maffei, la pubblicazione documenta efficacemente la grandiosità di quella che è nata per essere una delle residenze più belle d'Europa. «Questo libro è un ulteriore tassello nel percorso di conoscenza implementato in occasione delle celebrazioni nonostante i molti cantieri e lavori in corso», ha aggiunto Maffei.