Caserta, la protesta del Buonarroti: «Niente accorpamenti, richieste illegittime»

Il documento è stato inviato anche al presidente della Regione Vincenzo De Luca

Caserta, la protesta del Buonarroti
Caserta, la protesta del Buonarroti
di Nadia Verdile
Venerdì 8 Marzo 2024, 08:39
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L'istituto “Buonarroti” di Caserta sul piede di guerra contro gli istituti superiori “Ferraris” e “Terra di Lavoro”. Da queste due scuole sarebbero pervenute richieste di smembramento del "Buonarroti". Le ipotesi avanzate, come si legge in un documento firmato dal collegio dei docenti e dal consiglio di istituto del Buonarroti, sarebbero da un lato l'accorpamento all'Isiss “Terra di Lavoro” di Caserta e dall'altro lo spacchettamento, chiesto dall'Isiss Ferraris di Caserta, degli indirizzi di studio presenti al Buonarroti. E così, nel corso dell'ultimo collegio dei docenti, mentre si salutava con commozione per l'ultima volta la preside Vittoria De Lucia scomparsa a febbraio, e si dava il benvenuto alla nuova dirigente scolastica Margherita Diana, si deliberava di scrivere e firmare, azione poi condivisa anche dal consiglio d'istituto, la protesta contro le due ipotesi.

«L'Istituto tecnico statale Buonarroti - si legge nel documento -, respinge in modo categorico l'accorpamento richiesto dall'Isiss Terra di Lavoro di Caserta e lo spacchettamento chiesto dal Ferraris di Caserta. Si ritiene sia da escludere, almeno per il prossimo anno scolastico, qualunque operazione di dimensionamento o, almeno, ritiene sia indispensabile rimettersi alle decisioni degli uffici preposti». Un'alzata di scudi verso le richieste «inopportune ed illegittime» avanzate all'indomani della prematura e inattesa morte della dirigente Vittoria De Lucia, «la cui morte ha reso vacante un posto, evidentemente molto ambito in città.

Il Buonarroti prende le distanze in modo incondizionato - continua il documento -, dalle richieste, fossero anche state soltanto tali, venute fuori dalle delibere dei rispettivi collegi. È importante sottolineare che, in questi anni, i rapporti con i suddetti istituiti si sono contraddistinti per correttezza, collaborazione e reciprocità grazie soprattutto all'opera e al lavoro svolto dalla nostra compianta preside De Lucia».

Insomma, sarebbe un duro colpo in un momento di particolare fragilità dello storico istituto casertano che da decenni forma generazioni di studenti con una «lunga ed eccellente tradizione sia nel campo della didattica, sia in quello della formazione tecnica. Di qui l'auspicio per il futuro prossimo di mantenere la propria autonomia che, di fatto, è necessaria e consequenziale al legame che l'istituzione ha sviluppato con il territorio. Il Museo Michelangelo e il Planetario rendono il Buonarroti una realtà scolastica complessa, degna di una gestione approfondita che non può essere svilita ad una mera questione numerica. Il problema non sono le altre istituzioni scolastiche, per quanto realtà affermate e sicuramente valide; la questione è quella di preservare un'identità, 60 anni di storia, di insediamento territoriale, di riconoscimento. Il Collegio nella sua delibera riafferma e riconosce questa realtà, ne chiede il rispetto e la conservazione».

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Il documento è stato inviato al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, al presidente della Provincia di Caserta Giorgio Magliocca, al direttore generale dell'Ufficio Scolastico regionale della Campania Ettore Acerra, al dirigente dell'ambito territoriale di Caserta Monica Matano, all'assessora regionale all'Istruzione Lucia Fortini e al sindaco di Caserta Carlo Marino e per conoscenza alle Organizzazioni sindacali provinciali.

«L'intera comunità scolastica - conclude il documento - esprime il proprio dissenso e disagio nei confronti di questa e di altre richieste poco rispettose da parte di istituzioni scolastiche della città che, addirittura, pensano di “spacchettare” la scuola con la più audace operazione di acquisizione mai vista prima in campo scolastico. La decisione di convocare tavoli tecnici così importanti e delicati in un momento così poco adatto suscita tanti interrogativi sulla tempistica e sulla sensibilità della gestione istituzionale, ma soprattutto ci preoccupa per l'estrema indifferenza dimostrata nei confronti di una istituzione scolastica che tanto ha fatto e fa per la comunità cittadina. Non è stata apprezzata altresì la scelta pratica e operativa, da parte di dirigenti di istituzioni scolastiche, di convocare ad horas Collegi dei docenti, seguiti da Consigli d'Istituto, e infine inviare le richieste agli organi competenti».

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