Casal di Principe, omicidio con il kalashnikov: sconto di pena per Setola

Trent'anni anche a Giuseppe Dell'Aversano per l'omicidio di Ferdinando Morza

Casal di Principe, omicidio con il kalashnikov: sconto di pena per Setola
Casal di Principe, omicidio con il kalashnikov: sconto di pena per Setola
di Biagio Salvati
Venerdì 8 Marzo 2024, 08:20 - Ultimo agg. 9 Marzo, 13:33
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Si prescrive il reato in materia di armi e, per due imputati, tra cui Giuseppe Setola, il killer dell'ala stragista dei Casalesi - condannato in primo grado all'ergastolo la pena cambia a 30 anni di reclusione. Questo il verdetto dei giudici della Corte di Assise di Appello di Napoli che ieri, al termine della camera di consiglio per un omicidio commesso a Casal di Principe 25 anni fa, hanno condannato 6 esponenti della cosca. Trent'anni sono stati dati anche a Giuseppe Dell'Aversano (che in primo grado era stato destinatario dell'ergastolo insieme a Setola) per l'omicidio di Ferdinando Morza, massacrato a colpi di kalashnikov nel 1999.

L'uomo fu sorpreso in una strada di Casal di Principe dagli uomini del boss Francesco Bidognetti e colpito con una potente scarica di fuoco durante una cruenta faida che era in corso in quegli anni. La Corte di Assise di Appello, ha confermato le condanne chieste dal procuratore generale nel corso della requisitoria pronunciata alcune settimane fa. Condannato anche Carmine Tamburrino, ritenuto lo “specchiettista” del gruppo (che era stato assolto in primo grado) raggiunto da una pena di 16 anni.

Pena di 18 anni e otto mesi a Francesco Cavaliere (in primo grado condannato a 20 anni). Ancora sconto, rispetto alle pene chieste dal procuratore generale, ai collaboratori di giustizia: Domenico Bidognetti (12 anni) ed Emilio Di Caterino (10 anni) entrambi condannati a 14 anni in primo grado.

Per tutti il procuratore generale aveva chiesto di dichiarare la prescrizione per i reati in materia di armi accolta dalla Corte di assise di appello. E così, Setola e Dell'Aversano - condannati in primo grado al carcere a vita - hanno ottenuto uno sconto.

Il delitto s'inquadra in una stagione di tanti morti ammazzati nell'area di Casal di Principe dopo una rottura tra il gruppo di Schiavone “Sandokan” e quello di Bidognetti “Cicciotto e' mezzanotte” rappresentato da Setola: ogni delitto era la risposta di un omicidio eseguito dalla fazione opposta, tant'è che si registrarono anche dieci omicidi di camorra in un mese. Nel processo sono stati impegnati gli avvocati Paolo Caterino, Paolo Di Furia, Mirella Baldascino e Angelo Raucci. Intanto, lunedì prossimo, in Corte di Appello a distanza di cinque anni dalla condanna inizierà il processo al medico Aldo Fronterrè, 74 anni, oculista di Pavia, condannato nel 2019 a 10 anni e mezzo per concorso esterno in associazione camorristica e false attestazioni all'autorità giudiziaria nell'ambito dell'inchiesta sull'ala stragista dei Casalesi. La sua responsabilità si lega alle false attestazioni mediche fornite al camorrista detto “'O Cecato” e, in particolare, al falso certificato sull'occhio destro del killer che permise a Setola nel 2008 di ottenere gli arresti domiciliari in una clinica dalla quale poi evase.

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Il killer Giuseppe Setola non esce mai di scena. Infatti, un mese fa, il giudice dell'esecuzione del tribunale di Napoli, Gianluigi Visco, ha deciso la riconsegna ai familiari di Setola di due ville nel cuore di Casal di Principe che, secondo gli inquirenti, sarebbero state uno dei simboli della potenza criminale dell'ex capo stragista dei Casalesi. Questioni procedurali alla base della decisione. Le ville vanno restituite alla famiglia del boss Setola, perché il sequestro attuato a novembre scorso è stato ritenuto inefficace. Gli immobili di cui si parla sono due ampie residenze, recintate da alti muri in cemento e arredate con marmi e laccature in oro, camini e vasche idromassaggio.

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