Banche, stretta sui rimborsi: tutelati soltanto i meno abbienti

Banche, stretta sui rimborsi: tutelati soltanto i meno abbienti
di Michele Di Branco
Domenica 27 Dicembre 2015, 17:03 - Ultimo agg. 28 Dicembre, 14:05
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Due certezze: il decreto a gennaio e tutto il potere all'Anac di Raffaele Cantone, ma senza tagliare fuori Consob e Bankitalia. Il governo, questo è evidente, è determinato ad accelerare per chiudere la partita degli indennizzi ai risparmiatori i cui investimenti sono stati travolti dal crack delle 4 banche. Dopo aver indicato le linee guida dell'operazione in un emendamento alla legge di Stabilità, il governo deve ora fissare, in un provvedimento da emanare nelle prime settimane del 2016, le regole attraverso le quali Anac dovrà decidere come e a quali soggetti distribuire la dotazione di 100 milioni di euro fatta confluire nel Fondo di solidarietà. Sarebbero circa mille su un totale di 11 mila i risparmiatori più in difficoltà e sarebbero quasi 300 milioni i soldi reclamati dagli interessati. Tanti rispetto agli stanziamenti fatti.

I VINCOLI
Dunque non solo non sarà possibile accontentare tutti, ma è certo che in molti saranno tagliati fuori. In particolare nel caso in cui emergerà, come appare già evidente da una prima ricostruzione di migliaia di casi, che la perdita degli investimenti non è il frutto di truffe subite o di una palese violazione delle norme, ma la conseguenza di scelte individuali avventate. In poche parole, la concessione degli indennizzi sarà condizionata dall'accertamento, caso per caso, che i clienti delle banche siano stati raggirati e convinti a comprare i bond subordinati senza essere stati informati dei rischi. Il collegio dei saggi (nominati da un decreto del Presidente del consiglio, su proposta del ministero dell'Economia, «tra persone di comprovata imparzialità, indipendenza, professionalità ed onorabilità» ) in azione sotto la guida dell'Autority di Cantone sarà quindi chiamato ad un lavoro di selezione delicatissimo. Che parte comunque da un punto base.

I TEMPI
I risarcimenti andranno esclusivamente a chi ha comprato le obbligazioni subordinate delle banche (e non le azioni), purché si tratti di persone fisiche oppure di imprenditori titolari di ditte individuali. Nella scelta delle posizioni da risarcire verrà probabilmente costruita una riserva finanziaria (si ipotizza una quota di 25 milioni) in favore dei piccoli risparmiatori che hanno investito la maggior parte del proprio patrimonio nelle obbligazioni. In questo senso, si dovrebbe avere un occhio di riguardo per i redditi medio-bassi tenendo in considerazione anche le eventuali rendite già incassate negli scorsi anni. Ovviamente saranno prese in considerazione solo le richieste inviate attraverso un'apposita domanda, con tanto di documentazione sull'investimento.

I CONTATTI
A tal proposito, nei giorni scorsi il presidente dell'autorità anticorruzione Cantone ha chiarito che «l'arbitrato è uno strumento che si attiva su richiesta degli interessati, e non pregiudica altri interventi. In primo luogo quello della magistratura, che andrà avanti per la sua strada». Nel decreto che Palazzo Chigi sta per mettere a punto ci sarà un'ampia regolamentazione dei rapporti Anac-Bankitalia-Consob. E la necessità di un coordinamento istituzionale è stata reclamata proprio da Consob. «Noi siamo pronti a collaborare con l'Anac - ha detto il suo presidente Giuseppe Vegas in un'intervista a Il Messaggero il 22 dicembre scorso - ma non sarà facile rimuovere le sovrapposizioni che si creeranno se la nuova norma non combacerà con le leggi vigenti. Ad esempio, se nel corso delle indagini sulla vendita dei bond Consob giungesse alla conclusione che i comportamenti sono da sanzionare, non è detto che alla stessa conclusione giungano gli arbitri di Cantone, delegati a ristorare gli investitori danneggiati. Che accadrà a quel punto?» Un interrogativo cruciale che il governo deve sciogliere al più presto.

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