«Sono una tatuatrice e amo gli uomini, ma non mi sento sicura a tatuarli. Ecco perché ho deciso di non accettarli più come clienti»

Quando ha aperto il suo business accettava qualsiasi cliente, ma col tempo alcune esperienze le hanno fatto capire che non era una scelta sicura

«Sono una tatuatrice e amo gli uomini, ma non mi sento sicura a tatuarli. Ecco perché ho deciso di non accettarli più come clienti»
«Sono una tatuatrice e amo gli uomini, ma non mi sento sicura a tatuarli. Ecco perché ho deciso di non accettarli più come clienti»
Sabato 9 Marzo 2024, 18:00
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Trovare lavoro è certamente difficile al giorno d'oggi, un percorso fatto di mille peripezie, ma lo stesso vale per chi decide di aprire un business e in questo caso ci si può affidare solo sulle proprie forze: è una scommessa su se stessi e sulla capacità di attirare abbastanza clienti da farsi un nome.

Oltretutto, chiunque abbia avuto qualche tipo di esperienza nel servizio clienti sa benissimo quanto possa essere faticoso avere a che fare con persone di tutti i tipi. Se da una parte si ha la possibilità di conoscere persone positive e interessanti, dall'altra può capitare di trovarsi davanti qualcuno di fastidioso o addirittura pericoloso, come è successo a McKynzie

La giovane ha aperto uno studio di tatuaggi e dopo varie esperienze negative ha preso la decisione di non accettare più clienti uomini, spiegando cosa l'abbia portata a scegliere una soluzione tanto drastica in un video pubblicato sul suo account TikTok

In un video di circa 6 minuti pubblicato sul suo account TikTok, McKynzie spiega cosa sia successo per farle prendere la decisione di rifiutare clienti uomini al suo studio di tatuaggi.

La clip ha raccolto quasi due milioni di visualizzazioni, migliaia di cuori e commenti di persone che hanno compreso perfettamente il suo punto di vista, sottolineando che la sua tranquillità è certamente il fattore più importante. 

«Quando ho aperto il mio business ovviamente ero solo all'inizio e non potevo certo permettermi di negare il servizio a qualcuno - racconta McKynzie -. Presto, però, ho realizzato che non era un'opzione sicura, per me». La prima esperienza negativa in proposito è relativa a un messaggio ricevuto da una ragazza su Instagram che le ha chiesto un tatuaggio. 

Dopo aver visitato il suo account, McKynzie si è rassicurata sul fatto che fosse legittimo e dopo un paio di giorni di botta e risposta, mentre parlavano del prezzo, le arriva una sua chiamata dall'app. Inizialmente pensa si tratti di un errore e non risponde, ma alla terza volta si dice che un sacco di business gestiscono le prenotazioni al telefono e cede: «Metto il vivavoce perché mio marito era lì accanto a me e si sente una voce molto profonda, chiaramente maschile, che comincia a dirmi cose e farmi richieste davvero sgradevoli, molto esplicite. Menziona persino mia sorella, che non è presente sul mio account business, non so come l'abbia saputo».  

Nonostante la brutta esperienza, comunque, decide di passare oltre e non pensarci più: «Ho continuato a tatuare uomini e comportarmi normalmente, prendere appuntamenti e altro. Però, quando tatuavo, rimanevo da sola con degli uomini nel mio studio e le richieste hanno cominciato a farsi un po' strane, per esempio sulla parte alta della coscia, sull'inguine...». Si trattava, per di più, di uomini già tatuati e con uno stile molto diverso da quello di McKynzie, delicato e dalle linee sottili. «Perché dovresti venire in un posto come il mio, d'un tratto? Per un tatuaggio sull'inguine?».

A quel punto ha deciso di accettare clienti uomini solo se accompagnati da una donna, pensando di risolvere la situazione: «Più di un uomo ha preso appuntamento assicurandomi che si sarebbe presentato con la ragazza o la moglie e invece quando arrivava era solo, e mi trovavo di nuovo incastrata in situazioni che mi mettevano a disagio. In tutto questo continuavo a ricevere messaggi privati davvero inquietanti da parte di uomini che facevano finta di essere donne». 

«Da quel momento ero costantemente a disagio, nervosa, e quindi ho preso la decisione di non tatuare uomini». Le poche eccezioni alla regola sono clienti che già conosce dal passato e gli amici. In più, McKynzie ha assunto un'assistente e installato un sistema di videosorveglianza nel negozio.

A quanto pare, alcuni uomini l'hanno accusata di essere sessista e le hanno detto che anche lei si sarebbe arrabbiata «se i ruoli fossero stati invertiti». La ragazza non si è fatta scoraggiare, però, e ha rifiutato il fatto di essere etichettata come sessista: «Amo gli uomini e sono sposata con un uomo. Vorrei davvero tatuare gli uomini e lo farei, se mi sentissi tranquilla e al sicuro a farlo. Onestamente, dopo quello che è successo, avete perso questo privilegio.

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