Napoli, la visita degli sceicchi in missione: «Investiamo su stadio, case e alberghi»

Immobiliare e accoglienza, per i sauditi occasione da non perdere

Lo stadio Diego Armando Maradona
Lo stadio Diego Armando Maradona
di Luigi Roano
Mercoledì 10 Aprile 2024, 23:15 - Ultimo agg. 12 Aprile, 07:41
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Il programma della visita dei rappresentanti del Fondo Saudita è in via di definizione, ma quello che è certo e che per fine mese al massimo a maggio, gli sceicchi saranno in città. E arriveranno anche dal Qatar dove chi vede in Napoli una opportunità per un business di spessore non mancano e dove in tanti simpatizzano anche per la squadra di calcio.

Cosa ci vengono a fare gli sceicchi da noi? A spendere soldi. I settori di maggiore interesse per il Fondo Saudita - dove dentro ci sono capitali di più sceicchi - sono quello immobiliare, dell’impiantistica sportiva, alberghi e campo dell’innovazione tecnologica. E quando si parla di impiantistica sportiva si intende roba nuova sulla quale investire, ma anche dello stadio Maradona al centro di grossi interessi nazionali che non riguardano solo il Comune. Infatti, il governo vuole portare Napoli a Euro 2032 ma ancora non si sa chi mette i soldi per rifare l’impianto di Fuorigrotta, però il governo ha varato una legge che sembra un invito a investire.

A questo si aggiunga che patron Aurelio De Laurentiis - almeno a oggi - si è tirato fuori dal Maradona, sul rifacimento della struttura di Fuorigrotta. Lui vuole costruirsi uno stadio a Bagnoli un progetto che però sembra difficile realizzare. Procediamo con ordine perché lo scenario è tutto tranne che favolistico.

Nel senso che loro qui ci verranno sulla scorta di contatti e scambi di opinioni e visite di emissari più o meno in segreto che durante il 2023 e gli inizi di quest’anno ci sono state. I loro dollari li vogliono spendere anche qui a Napoli e lo shopping a quelle latitudini lo pesano nell’ordine delle centinaia di milioni se non di miliardi, il ponte Napoli-Sceicchi nella sostanza poggia su buone fondamenta se poi questo si tradurrà in effettivi investimenti lo capiremo presto.

Perché la città è diventata attrattiva per i sauditi quando prima ci venivano solo in vacanza? Diverse le mosse del Comune. La prima è stata quella di semplificare il Prg che entro l’estate sarà come nuovo per il cambio delle regole. Si è al centro la rigenerazione urbana a quindi l’area orientale e Bagnoli dove le opportunità non mancano, anzi. Non l’unica svolta impressa: molto importante è l’ingresso del Comune nel Fondo immobiliare di Invimit - società del ministero delle Finanze - con il conferimento di cespiti di grosso valore e di pregio.

Che già hanno prodotto 40 milioni di valore pur restando Palazzo San Giacomo proprietario di maggioranza del “Fondo Napoli”, operazione pubblico-pubblico però con Invimit la città si è affacciata sul mercato internazionale.

Prg e Fondo Napoli due mosse azzeccate nella sostanza significano ritrovata credibilità istituzionale e una amministrazione che favorisce le condizioni per gli investimenti. È stata infatti ridotta l’attesa dei pagamenti ai fornitori del Comune e soprattutto sono stati concretamente realizzati diversi accordi di partenariato pubblico-privato. Inoltre il Comune per analizzare le leve di sviluppo economico in città - come ricordato dall’assessore Pier Paolo Baretta nell’approvazione del bilancio, non avendo mai avuto il Comune una banca dati, è partito il lavoro dell’Osservatorio economico che incrocia i dati e li processa.

Funzione importante sta avendo anche la forza del brand Napoli la cui stella polare è il boom turistico dal 2022 al 2023 i visitatori sono passati da 11 a 13, milioni e il 2024 si annuncia ancora più ricco. Ultimo ma non certo per importanza il miglioramento del rating. «Ricordo - ha spiegato Baretta in Consiglio 48 ore fa - che abbiamo ottenuto un miglioramento del rating del Comune che è passato nel 2022 da Stabile a Positivo e nel 2023 da BB a BB+. E nella prima revisione di marzo 2024 Fitch ha riconfermato per il Comune la valutazione BB+ con out look positivo». Tutto questo a livello internazionale pesa moltissimo per chi ha intenzione di investire. Dunque il settore immobiliare, Napoli ha fame di alberghi, di strutture di accoglienza, rigenerazione urbana e innovazione tecnologica. Napoli capitale europea dello Sport e in lizza per Euro 2032 che mette il Maradona in vetrina e la necessità di costruire nuovi impianti - multifunzionali che possano ospitare anche eventi musicali - non è di poco conto.

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Giovanna Della Posta Ceo di Invimit a dicembre in una intervista a Il Mattino al riguardo fu chiara: «Sono stata recentemente con il Ministro Urso nella penisola araba, in Arabia Saudita, Qatar ed Emirati. L’Italia è nel radar degli investitori, bisogna portarli a Napoli, fargli vedere che siamo all’altezza di competere con le altre città italiane» insomma il sindaco dialogante ha il sostegno del Governo. Inserire nel Fondo Napoli il Maradona per attrarre investitori è la tentazione fortissima del Comune. Tanto che Manfredi avrebbe in animo di parlarne con i ministri Raffaele Fitto e Andrea Abodi con i quali è in ottimi rapporti e condivide la strategia per Euro 2032: sì alla riqualificazione del Maradona a prescindere da chi la farà purché ci siano soldi e progetti veri.

Che è un no a De Laurentiis che vorrebbe costruire il nuovo stadio a Bagnoli e lasciare l’impianto di Fuorigrotta. Il fatto che questa strategia venga da lontano lo testimoniano ancora le parole della Ceo di Invimit: «Non entro nel merito di questi fatti né della querelle tra Manfredi e De Laurentiis. La prima cosa da capire è in che stato di manutenzione è il Maradona. Il tema deve essere portato a livello nazionale perché le infrastrutture sportive devono essere considerate strategiche per il Paese. Si potrebbe fare un ragionamento a partire da almeno 7-8 strutture. In questo caso si potrebbe lavorare su dei Fondi e Invimit potrebbe fare la sua parte. Ogni progetto porta Pil, occupazione e contribuisce alla riduzione del debito. Facciamolo e basta».

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