Ronn Moss torna musicista. L'ex star di Beautiful: «Sono stati 25 anni belli ma anche stressanti. Quante volte ho vomitato»

Parla il "Ridge" della tv: "Come nella fiction, ho vissuto traumi e morti"

Ronn Moss torna musicista. L'ex star di Beautiful: «Sono stati 25 anni belli ma anche stressanti. Quante volte ho vomitato»
Ronn Moss torna musicista. L'ex star di Beautiful: «Sono stati 25 anni belli ma anche stressanti. Quante volte ho vomitato»
di Luca Uccello
Domenica 30 Luglio 2023, 09:27 - Ultimo agg. 31 Luglio, 08:54
4 Minuti di Lettura

Ronn Moss ora canta, suona. E piace. Come sempre. In Italia sul palco del Marateale, Premio Internazionale Basilicata, la stella (mai cadente) di Beautiful (l'ultimo suo episodio in Italia in onda una decina di anni fa) si è fatto accompagnare dalla moglie, l'attrice Devin DeVasquez. E prima di far ritorno in Puglia dove è proprietario di una masseria dove coltiva vino, oltre a fare il produttore musicale e cinematografico, Ronn ha parlato a La Repubblica. 

Ha parlato di tutto, a cominciare dalla sua infanzia: «Un’infanzia spericolata ma normale; oggi tutto è protetto, i bimbi crescono con troppe paure.

Il gusto per l’avventura è rimasto, ogni giorno la vita ne regala una nuova. Mia moglie ed io ce lo ripetiamo: speriamo di non fermarci mai». 

E fin da bambino in lui c'è la musica, prima ancora della recitazione e di una carriera che solo i suoi genitori avrebbero voluto per lui: «Ho studiato medicina, biologia, fisiologia, ho assistito ad autopsie senza battere ciglio. Sarei stato un ottimo chirurgo ma agli otto anni di università ho preferito la band. Perciò sono diventato musicista e non medico».

 

Con i Player e la sua "Baby come back” è arrivata ai vertici della classifica in America. «A vent’anni siamo passati dalle feste al mainstream. Non c’è niente di meglio che sfidare 25.000 persone in un’arena e avere quell’energia che ti torna dal pubblico». E poi quasi all'improvviso si è buttato nella recitazione: Io sognavo solo la musica ma anni dopo, il gruppo in crisi, ci ho provato...». Dopo Qualche orribile comparsata in televisione, la grande occasione: «Mi presento agli Zoetrope Studios di Francis Ford Coppola: fatemi fare qualcosa...». E così è stato, così è cominciato tutto. 

Gabriele Muccino: «Sono un temerario ma non farò mai un film su mio fratello: La tranquillità non fa per me, preferisco giocare alla roulette»

Poi il primo film in Italia: “Paladini" dove si innamora del nostro Paese, poi soprattutto Beautiful. E quel indimenticabile provino: «Affittai uno smoking, non avevo nulla di elegante, ma ne trovai solo uno di due taglie più piccolo: sono arrivato con i pantaloni al polpaccio e le maniche striminzite. Stranamente quella fila di produttori sorrideva, c’era una strana energia. Prima ancora che aprissi bocca, avevano capito che ero Ridge...».

Giorgio Pasotti: «A 50 anni vorrei un altro figlio. La bellezza? L'ho pagata cara»

Un successo mondiale, inaspettato, che lo ha sconvolto. Ma non come tutti gli anni trascorsi sul set, a interpretare un personaggio: Beautiful è durato 25 anni della mia vita. Ci sono stati momenti stressanti, proprio come la vita che vivevo in parallelo. Come Ridge ho avuto morti e traumi. Ho perso mio padre, diversi amici: andavo comunque al lavoro, per farmi forza, non ho perso un giorno di riprese, anche malato». Poi svela: «Tra una scena e l’altra mi è capitato di correre in camerino a vomitare. Tornavo e ricominciavo, senza un lamento: c’erano altre 200 persone il cui lavoro dipendeva da me»

© RIPRODUZIONE RISERVATA