Rischi con la mozzarella? Meno del pesce importato dall'estero

Antonio Limone
Antonio Limone
di Luciano Pignataro
Sabato 11 Ottobre 2014, 09:59 - Ultimo agg. 10:38
3 Minuti di Lettura


La sua poltrona è molto scomoda, almeno da quando scoppiò lo scandalo della diossina. Poi la Terra dei Fuochi e poi, quando tutto è tranquillo, c’è il reporter che monta un servizio per dire che la pizza è cancerogena. In questi anni di messaggi semplificati e di ricerca del sensazionalismo a tutti i costi ad Antonio Limone, commissario dell’Istituto Zooprofilattico di Portici, non resta che soffrire e sopportare.

Il 20 giugno 2013 Servizio Pubblico mandò in onda il reportage intitolato «Una vera bufala» nel quale l’immagine della mozzarella ne uscì a pezzi. Qualcuno le chiese dati, informazioni, approfondimenti?

«Stefano Bianchi con una collaboratrice mi portò delle mozzarelle da analizzare.

Mi misi volentieri a disposizione perché ho sempre seguito Michele Santoro. I dati usciti non presentavano criticità, insomma, erano a norma di legge».

Non ricordo di aver sentito qualcosa del genere in quella puntata.

«Il giorno prima fui avvertito che questa cosa non sarebbe andata in onda. Non chiesi perché».

Ma come stanno davvero le cose? Lei è responsabile di tutto quello che mangiamo in Campania, ci potrà dire qualcosa di ufficiale.

«In verità anche della Calabria. L’Istituto di Portici è uno dei dieci che in Italia controlla la filiera alimentare. Direi che la mozzarella di bufala è uno dei prodotti più controllati in assoluto».

Voi controllate solo il prodotto finito?

«Assolutamente no. La nostra responsabilità riguarda tutta la filiera, dagli animali, al latte e ai derivati».

Ci dica qualche cifra

«Nel quadriennio 2009-2013 abbiamo effettuato 23.104 controlli, lo 0,7% non era a norma di legge».

Cioé pericoloso per la salute?

«Non esattamente: dei 161 campioni non a norma l’80% lo era perché al posto del latte bufalino c’era quello bovino. Dunque una truffa, ma non dannosa. Alla fine lo 0,17% poteva presentare problemi alla salute».

È un numero alto?

«Per nulla. Le percentuali sono notevolmente più alte se parliamo di pesce congelato importato da fuori. In generale, i prodotti della Campania sono assolutamente sicuri».

Anche quelli di Terra dei Fuochi?

«Al momento certamente. Avemmo criticità per la diossina. Per quanto riguarda i rifiuti tossici sotterrati nelle campagne tra il Napoletano e il Casertano il vero rischio può essere rappresentato dalle falde acquifere».

Come mai non venite mai interpellati pur essendo l’autorità ufficiale in materia di sicurezza alimentare?

«Deve chiederlo a chi organizza i servizi per la Tv. Ho una mia idea, ma sono un funzionario dello Stato e la tengo per me».

Quali sono i rischi a cui è esposta la mozzarella?

«Se parliamo di salute, soprattutto quelli batterici, come tutti i prodotti ottenuti dal latte. Per il resto, ripeto, di residui tossici non c’è neanche l’ombra. Al momento credo sia uno dei prodotti più sicuri in assoluto. Del resto parla la realtà: non ho notizia, da quando faccio questo lavoro, di nessuno che sia stato ricoverato dopo aver mangiato un bocconcino. Purtroppo i casi di intossicazione sono legati ad altri alimenti, soprattutto pesci e verdure non ben conservate».

© RIPRODUZIONE RISERVATA