«Impresa Juve Stabia, da qui può cominciare la rinascita della città»

Festa in cittàs per la promozione in serie B

La festa per la promozione della Juve Stabia
La festa per la promozione della Juve Stabia
di Fiorangela D'Amora
Mercoledì 10 Aprile 2024, 08:19 - Ultimo agg. 10:53
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Ulisse ha fatto ritorno ad Itaca e ora tocca alla città riconquistare un posto di primo piano sulla scena regionale e nazionale. La promozione della Juve Stabia in serie B è stata associata sin dall’inizio del campionato alla missione del re raccontato da Omero. Magliette e striscioni oggi ricordano che Itaca, la serie B è stata raggiunta. Le emozioni di una cavalcata senza tempo dei ragazzi di mister Pagliuca inorgoglisce tutti, dagli ex giocatori che indossano la divisa e la postano sui social, fino a politici, commercianti e cittadini.

Un’occasione «per le nuove possibilità di riscatto» scrive la commissione straordinaria che oggi guida la città. «Il giusto riconoscimento a una società capace di rendere vincente un progetto giovane» per il governatore De Luca che commenta la matematica vittoria del girone C della Lega Pro. Nella storia recente è sempre stato un sindaco di centrodestra a festeggiare le vespe in B, prima Luigi Bobbio nel 2011, poi Gaetano Cimmino nel 2019. Oggi il prefetto Cannizzaro`augura agli stabiesi «l’avvio di una fase nuova per la comunità». Una prospettiva che si augura anche Nello Di Nardo, coordinatore cittadino di Forza Italia. «Finalmente non si parla solo di camorra - commenta il senatore -.Questa vetrina servirà a far crescere la città che ormai è marchiata per uno scioglimento bruttissimo di cui non si conoscono ancora le motivazioni».

Di Nardo guarda oltre e pensa a una nuova fase «di collaborazione con tutti, con impegno e volontà per superare lo stallo amministrativo e sociale. La chiave - conclude Di Nardo - sarà utilizzare la filiera istituzionale e creare lavoro per togliere manodopera alla camorra».

Torna ad Itaca anche Luigi Vicinanza che in questi giorni vive i sentimenti e le difficoltà della sua città. «Castellammare cresce nonostante l’assenza di una programmazione pubblica da parte delle istituzioni. Lo fa in modo autonomo - afferma il giornalista che una larga parte del centrosinistra vuole candidare a sindaco - e dimostrando come il tessuto economico e sociale sia alimentato da forze vive e sane. La vittoria della Juve Stabia è un segnale di speranza che va in questa stessa direzione. È tempo, però, che subentri una pianificazione che possa mettere a sistema e valorizzare quanto di spontaneo sta positivamente caratterizzando una fase non facile dopo lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche».

Il disagio

La coesione del gruppo e la forza dei giovani insegna tanto agli stabiesi. È quanto crede don Luigi Milano che nonostante guidi una delle parrocchie del centro città, a due passi dalla villa comunale e dai ristoranti, racconta una società in difficoltà. «Castellammare vive in una situazione di grande disagio perché ci sono varie problematiche. Quella più urgente riguarda la povertà diffusa, con l’aumento dei prezzi e gli stipendi sempre uguali è dura per tanti, immaginarsi per chi ha un lavoro precario o per chi è disoccupato. Abbiamo bisogno di un progetto politico di rinascita - conclude don Luigi della chiesa del Carmine - che permetta alla nostra città di vivere dignitosamente valorizzando le straordinarie risorse di cui disponiamo». La promozione è vista sopratutto come spinta anche in quartieri difficili come l’Acqua della Madonna dove «tutti sono ancora una volta alla ricerca di un “messia”, di un sindaco che venga a salvare la città. Mentre - commenta don Salvatore Abagnale, parroco dello Spirito Santo - si dovrebbe puntare su una squadra compatta, coesa, che crede nel cambiamento e che metta a disposizione le energie per la rinascita». Convinto che la differenza, come nello sport, la facciano gli uomini e le donne in campo, il parroco di frontiera aspetta che rinasca anche il suo quartiere sempre al centro di drammatiche vicende di cronaca nera.

Gli imprenditori

Simbolo invece di una storia vincente, Antonio De Sinno, presidente del rinomato Circolo Nautico che in bacheca ha i successi degli Abbagnale e di giovani campioni emergenti. «È una gioia che la Juve stabia sia tornata in serie B, è una gioia immensa per la bellissima cavalcata. La società che ha saputo utilizzare le poche risorse, rientra tra le eccellenze cittadine assieme a qualcuno che mi onoro di rappresentare. Ci auguriamo - conclude De Sinno - che possa dare a tutti noi la forza anche per le prossime elezioni, speriamo che la città possa esprimere qualcosa di bello e cambiare». Vivono la felicità del momento ma ancor di più l’attesa del cambiamento anche i commercianti.

«Speriamo che possa esser buon auspicio per il resto della città - commenta Johnny De Meo, presidente dell’Ascom Confcommercio - una promozione piena di record che ci inorgoglisce e ci dà una spinta positiva per il futuro. Oggi la politica non ci sta regalando il migliore degli scenari, i cittadini sono confusi e disorientati». Vincenzo Parmendola invece, titolare dell’Hotel Stabia, ospita ogni giorno decine di turisti nel cuore del lungomare: «Mi sarei aspettato un poco di colore e di orgoglio in più, tutta la festa si è concretizzata attorno allo stadio, è stata una scelta e in quanto tale i nostri ospiti non l’hanno vissuta. Ora aspettiamo una guida sicura che ci sappia ridare vivibilità nel quotidiano, ordine e poi che sappia mettere in campo progetti che aspettiamo da anni, come il recupero del lungomare De Gasperi e l’apertura delle Antiche Terme».

il ricordo

La promozione racconta anche la storia di due amici, separati troppo presto dalla vita, cresciuti con i colori gialloblù. L’otto aprile Jacopo avrebbe compiuto 43 anni, alla vigilia di Natale del 2017 morì per un brutto male, ma a Benevento, come ogni giorno allo stadio, Luca assieme agli altri amici lo hanno ricordato. Lo striscione al Vigorito e la maglietta celebrativa. «Sin da bambini abbiamo seguito le vespe - ricorda commosso Luca - allenamenti e trasferte, finalissime, gioie e dolori. Jacopo si faceva benvolere da tutti e diventò amico di bandiere come Gaetano Fontana, Michele Andrisani, Fabio Caserta. Persone che gli sono state vicine anche nei momenti di dolore. Questa promozione che arriva nel giorno del suo compleanno è un regalo, il nostro legame non ha mai smesso di esistere. Jacopo dava tutto, lo ha fatto per la Juve Stabia come nel suo lavoro all’Ashram di Castellammare che divenne un luogo di accoglienza e ascolto anche grazie al suo impegno e dedizione».

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