Napoli, indagati 17 marittimi: risultavano imbarcati e si fingevano malati

In cassa 120.813,40 euro a titolo di indennità di malattia e di disoccupazione senza averne diritto

Napoli, indagati 17 marittimi
Napoli, indagati 17 marittimi
di Dario Sautto
Sabato 5 Agosto 2023, 09:00
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La truffa dei marittimi falsamente imbarcati all'estero per incassare indennità di malattia e disoccupazione: uno di loro non aveva neanche il passaporto per spostarsi da Torre del Greco verso l'Asia. Con la complicità di alcuni comandanti, un gruppo di marittimi avrebbe incassato indebitamente oltre 120mila euro dall'Inps. A scoprirlo, nel corso di indagini coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, sono stati i finanzieri del Gruppo oplontino e della compagnia di Massa Lubrense che, agli ordini del colonnello Gennaro Pino, erano partiti da un accertamento fiscale ai danni di un imprenditore della Penisola Sorrentina che, a sua volta, risultava anche dipendente di una società armatoriale di Torre del Greco. Incrociando alcuni dati, è emerso che risultava imbarcato all'estero (in malattia) mentre eseguiva nella stessa giornata alcune operazioni in banca a Sorrento. Di qui, sono partiti approfondimenti che hanno portato all'iscrizione nel registro degli indagati di 17 persone, accusate a vario titolo di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atto pubblico.  

Ieri mattina, i finanzieri hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo e un'ordinanza di applicazione della misura cautelare personale del divieto di esercitare la professione legata all'iscrizione nell'Albo della Gente di Mare emessi dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura oplontina nei confronti di tre marittimi e di tre comandanti di motonavi, dipendenti di società di navigazione italiane che operano principalmente in acque straniere (Asia, nord Africa, America), ma che fanno tutte capo a uno storico gruppo armatoriale di Torre del Greco. 

Quattro sono le società coinvolte, proprietarie in totale di sei motonavi e per le quali lavorano ben 14 comandanti.

Proprio questi ultimi avrebbero avuto un ruolo chiave per attestare «falsamente nel ruolo di equipaggio, nel diario di bordo e nelle notifiche di sbarco, l'imbarco e lo sbarco all'estero di marittimi che in realtà non si sarebbero mai imbarcati nei periodi in cui risultavano a bordo delle motonavi, consentendo in tal modo agli stessi di percepire indebitamente l'indennità di malattia o di disoccupazione ai danni dell'Inps» scrive in una nota il procuratore Nunzio Fragliasso.

Le indagini erano partite da un accertamento tributario ai danni dell'imprenditore sorrentino, che risultava anche marittimo alle dipendenze di una delle società armatoriali. Durante le indagini, per la sua attività imprenditoriale era stato già colpito da un altro decreto di sequestro da 457mila euro per evasione delle imposte. In questo caso, la guardia di finanza ha svolto indagini più complesse, fatte anche di appostamenti, acquisizioni delle registrazioni di impianti di videosorveglianza, visure alle banche dati, analisi di documentazione acquisita, indagini bancarie, che hanno permesso di incrociare una serie di dati e di ricostruire i contorni della presunta truffa. 

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In pratica, è emerso che gli imbarchi per l'estero dei marittimi dipendenti delle società di navigazione di Torre del Greco coinvolti nell'inchiesta sarebbero totalmente fittizi. In pratica, i marittimi risultavano imbarcati all'estero e, mentre erano falsamente a bordo, risultavano in malattia, come certificato dai comandanti. Così, incassavano l'indennità dell'Inps, fino al loro finto sbarco che gli permetteva di incassare la successiva disoccupazione. Con questo meccanismo, tra il 2017 e il 2021 i marittimi avrebbero percepito complessivamente 120.813,40 euro a titolo di indennità di malattia e di disoccupazione senza averne diritto. Inoltre, grazie ad intercettazioni telefoniche e all'acquisizione di documenti nelle sedi delle società di navigazione, sono emerse altre irregolarità. Mentre risultavano all'estero, gli stessi marittimi erano stati controllati sul territorio italiano dalle forze dell'ordine. Per alcuni non erano mai stati rilasciati biglietti aerei per raggiungere le sedi di imbarco, sui passaporti non risultavano i timbri di ingresso in quegli Stati esteri e, addirittura, uno degli indagati non aveva mai richiesto il rilascio del passaporto. 

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