Istituto Palizzi, a lezione nel tesoro d'arte che cade a pezzi | Video e foto

Istituto Palizzi, a lezione nel tesoro d'arte che cade a pezzi | Video e foto
di Marina Cappitti
Venerdì 26 Settembre 2014, 18:50 - Ultimo agg. 20:25
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"Quando piove e sono a casa il mio primo pensiero va alla scuola, agli ulteriori danni che subir e mi chiedo se l'indomani riusciremo ad entrare in aula a fare lezione con i nostri ragazzi". La scuola è l'istituto d'arte Palizzi, oggi liceo artistico Boccioni-Palizzi situato a pochi passi da Piazza del Plebiscito. Un edificio che oltre per la presenza del Museo artistico industriale - fondato alla fine del XIX secolo dal principe Gaetano Filangieri junior grazie alla collaborazione tra gli altri di Filippo Palizzi - ha un valore ed un patrimonio storico culturale nonché archivistico.







A parlare è Margherita Esposito assistente tecnico dell' arte della stampa che qui insegna da anni e che a causa dell'abbandono delle istituzioni ogni giorno vede la sua scuola cadere a pezzi. Le infiltrazioni d'acqua e l'umidità sono tali che quando ci sono forti precipitazioni dai muri escono zampilli d'acqua come se ci fossero fontane nelle pareti.





"Per entrare in aula - ha raccontato il vicepreside Gabriele Montagano - abbiamo dovuto sistemare accanto al portone d'ingresso una porta di legno a mo' di ponte levatoio per superare quel tratto dove la pendenza fa sì che l'acqua ristagni".



Le conseguenze dei mancati lavori di manutenzione e di messa in sicurezza sono visibili ad occhio nudo. Enormi macchie verdi su soffitti e pareti, muri scrostati, in alcune zone l'odore della muffa è talmente forte che non si può resistere. A pagarne le conseguenze sono i ragazzi (ormai quasi 500, un numero in crescita): le aule in cui studiano sono in un forte stato di degrado. "Siamo stati costretti a chiudere diverse aule, alcuni bagni ed il bellissimo lucernaio". Una stanza quest'ultima adibita all'insegnamento dell'arte della stampa. "Ogni giorno io stessa- ha raccontato Margherita - ne lucidavo il pavimento per quanto ci tenevo, vederla in queste condizioni fa male".



Non solo i ragazzi non possono più usarla, né praticare l'arte della stampa, ma i macchinari storici - alcuni risalgono addirittura a 200 anni fa - e di valore si stanno deteriorando a causa della forte umidità e dell'acqua. Così come i materiali: dalle tavole di legno usate per le lezioni di arredamento ai fogli per quelle di disegno. "Ci siamo rivolti diverse volte alla Provincia e ci sono stati diversi sopralluoghi, ma finora non è cambiato nulla". L'ultimo fax è stato inviato agli uffici competenti due settimana fa. "Per i lavori erano stati stanziati 100mila euro - ha affermato il consigliere della prima municipalità, Gennaro Carrino che ha seguito la vicenda dall'inizio -. Dove sono finiti? Ora che la Provincia sarà sostituita dalla Città Metropolitana chiederemo nuovamente di fare luce e ci auguriamo che la scuola sia una delle priorità per quest'ultima, come il Premier Renzi ha dichiarato esserlo anche per il Governo". Intanto genitori e docenti sono preoccupati per la salubrità e la sicurezza dell'istituto, completamente abbandonato. Anche all'esterno cumuli di spazzatura e paletti divelti per parcheggiare le auto, tutto nell'incuria più totale.