Analizzando le tipologie di reato, Ecomafia 2015 evidenzia in Campania «il calo dei reati per illegalità ambientale ma con cifre sempre inquietanti che fotografano un elenco di abusi di cemento, di veleni, di territorio martoriato, di ben 86 clan che in questi anni hanno fatto e fanno affari».
«L'ecomafia- denuncia Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania- è sempre lo stesso mostro che continua a mordere il Paese e a ucciderne la bellezza.
Troppo pericolosamente, come raccontiamo da più di 20 anni. L'edizione del 2015 si apre con una buona notizia, una data da ricordare, l'anno della legge che introduce finalmente nel codice penale uno specifico Titolo dedicato ai delitti contro l'ambiente, che punisce chi vuole fare profitti a danno della salute collettiva e degli ecosistemi. Uno strumento fondamentale per combattere anche quella zona grigia, dove impera la corruzione che è diventata il principale nemico dell'ambiente a causa delle troppe amministrazioni colluse, degli appalti pilotati, degli amministratori disonesti e della gestione delle emergenze che consentono di aggirare regole e appalti trasparenti. Necessario un cambio di passo, senza una lotta efficace contro le varie forme di criminalità ambientale non ci potrà mai essere nessuna svolta green in Campania, né il rilancio della nostra economia sotto il segno dell'efficienza, dell'innovazione e della sostenibilità».