Napoli. Ragazzo ucciso da carabiniere, lunedì l'autopsia e l'esame balistico

Napoli. Ragazzo ucciso da carabiniere, lunedì l'autopsia e l'esame balistico
Sabato 6 Settembre 2014, 23:24 - Ultimo agg. 23:51
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Lunedì prossimo si potrebbe giungere a un primo punto di chiarezza nel non facile tentativo di accertare le circostanze e le responsabilità della morte del 17enne Davide Bifolco, ucciso con un colpo di pistola da un carabiniere durante in inseguimento al Rione Traiano, a Napoli. Il 9 settembre si svolgeranno infatti, e in contemporanea. l'autopsia e l'esame balistico.



Oggi, al termine di un vertice tra gli inquirenti al Palazzo di Giustizia, i magistrati titolari dell'inchiesta - i procuratori aggiunti Nunzio Fragliasso e Luigi Frunzio e il pm Manuela Persico - hanno affidato gli incarichi ai consulenti. Gli avvisi sono stati notificati all'unico indagato - il carabiniere 32enne della Radiomobile che esplose il colpo e nei cui confronti è ipotizzato il reato di omicidio colposo - e ai familiari della vittima, che hanno la facoltà di nominare propri consulenti. Il responso degli esperti sarà necessario per stabilire quale delle due contrastanti versioni sull'accaduto sia quella attendibile: il militare sostiene che il colpo è partito accidentalmente mentre cercava di bloccare il ragazzo, mentre alcuni testimoni e un altro giovane che era in fuga in sella allo stesso scooter, Salvatore Triunfo, affermano che il carabiniere avrebbe puntato l'arma e colpito alle spalle il 17enne. Dai primi esami, come si è appreso in ambienti giudiziari, sembrerebbe che il proiettile è stato sparato a distanza ravvicinata entrando dal torace. Una circostanza - sottolineano gli inquirenti - che se accertata confermerebbe la versione del colpo partito accidentalmente e costituirebbe un elemento a sostegno dell'ipotesi di omicidio colposo formulata dal pm in questa prima fase dell'inchiesta.



Ma altri elementi significativi potrebbero essere rappresentati da eventuali immagini registrate dalle telecamere collocate lungo il percorso, dal Rione Traiano fino a via Cinthia, ovvero dal luogo dove il motorino con tre persone a bordo è stato intercettato da due pattuglie dei carabinieri fino al posto dove si è consumata la tragedia. I carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli, ai quali i magistrati hanno affidato le indagini, hanno verificato che le videocamere del Comune sono tutte fuori uso. Si cercano quindi quelle di privati, situate davanti a negozi - in verità molto pochi nella zona - e edifici privati. Intanto resta da chiarire un altro punto controverso, che riguarda il terzo uomo in sella al motorino intercettato, l'unico che è riuscito a fuggire.



Secondo i carabinieri si tratta di Arturo Equabile, ricercato per evasione dagli arresti domiciliari (proprio per evitare la sua cattura non si sarebbero fermati all'alt dei carabinieri). Oggi però davanti alle telecamere delle tv che stazionano al Rione Traiano si è presentato un ragazzo che ha escluso la presenza di Equabile.



«Il latitante non c'è.
Sono io che sono scappato. Ci hanno rincorso da dietro, ci hanno tamponato e buttato in aria. Per paura sono scappato. Non ci siamo fermati perché non avevamo la patente». Un racconto che dovrà ora confermare agli inquirenti
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