Meeting dei giovani industriali, Capri capitale del Sud

Venerdì e sabato la 38ma edizione: sette ministri a confronto su Mezzogiorno e Pnrr

Carlo Bonomi al convegno giovani industriali
Carlo Bonomi al convegno giovani industriali
di Nando Santonastaso
Mercoledì 11 Ottobre 2023, 00:00 - Ultimo agg. 12 Ottobre, 07:15
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Sono annunciati sette ministri (Urso, Zangrillo, Valditara, Calderone, Abodi, Musumeci, Fitto) venerdì e sabato prossimi a Capri in occasione dell’annuale meeting dei Giovani Imprenditori di Confindustria giunto alla 38esima edizione. Mai tanti come stavolta, a dimostrazione dell’importanza che il governo annette all’evento e dunque alla necessità di confrontarsi con gli imprenditori under 40 in una fase molto delicata per le prospettive dell’economia nazionale ed europea, costretta a fare i conti ora anche con le conseguenze della guerra in Israele. 

Non a caso sarà proprio lo scenario euromediterraneo uno dei temi centrali, con l’inevitabile coinvolgimento del Mezzogiorno che resta un punto obbligato di riferimento per ogni strategia di sviluppo dell’area, non solo sul piano energetico. «Puntare sull’internazionalizzazione di Napoli e del Mezzogiorno è una strada obbligata per il Paese - dice opportunamente Antonio Amato, leader dei Gruppo Giovani imprenditori dell’Unione industriali di Napoli - non solo per le regioni meridionali.

Per farlo bisogna riportare il Sud al centro di una politica di sviluppo nazionale. Ottimizzando l’utilizzo delle risorse di strumenti come il Pnrr, i fondi del nuovo ciclo di programmazione, del Fondo sviluppo e coesione, sia per il sostegno agli investimenti produttivi sia per il recupero del divario in infrastrutture e servizi. Sono entrambi obiettivi fondamentali per le imprese, perché in un mercato globale non si compete con vincoli e lacci originati da deficit di sistema». Ne deriva che, insiste Amato, «per estendere il raggio dell’impresa meridionale, bisogna rendere durature misure compensative come la decontribuzione e, nel contempo, procedere su fronti come il potenziamento delle reti di trasporto, logistiche e telematiche, per eliminare una volta per tutte le diseconomie che condizionano la nostra attività di operatori economici». 

Capri terreno ideale per discutere di Sud e di politica economica con uno sguardo propositivo ai tanti temi sul tappeto. «Come consuetudine torniamo a Capri per il convegno nazionale dei giovani imprenditori con l’obbiettivo di porre il Mezzogiorno al centro del dibattito nazionale - dice Vittorio Ciotola, presidente regionale dei Giovani di Confindustria - Siamo già entrati in un frangente temporale di grandi trasformazioni e mi riferisco alla spesa dei fondi Pnrr con relative opere e progetti da realizzare, come all’avvicinarsi della Zes unica definita dal Decreto Sud. Sono sfide importanti alle quali non possiamo arrivare impreparati ma soprattutto da affrontare con atteggiamento attivo, promuovendo e proponendo tutte le soluzioni che come giovani imprenditori rileviamo sul campo mentre portiamo avanti le attività delle nostre imprese. Il Sud Italia ha un potenziale enorme e questo il momento di trasformarlo in valore aggiunto». 

Sarà Ciotola ad aprire venerdì pomeriggio i lavori, mentre il presidente nazionale dei Giovani Imprenditori, Riccardo Di Stefano, terrà la relazione nella quale, come da tradizione, verranno illustrate le tesi degli industriali under 40 solitamente innovative e spesso controcorrente. Tra i momenti più attesi del programma l’intervento di Massimo Antonelli, Ceo di EY in Italia, che traccerà lo scenario internazionale nel quale anche il meeting caprese si colloca, dalle nuove rotte economiche che guardano molto all’Asia al futuro della Russia, dal rapporto tra la Germania e l’Europa sul piano della spinta allo sviluppo al futuro dell’Italia, e in particolare del Sud per il quale i Giovani imprenditori di Confindustria indicano già in premessa gli strumenti di competitività avanzati che vanno utilizzati al più presto. E cioè, l’economia del mare e le infrastrutture fisiche e sociali come la scuola, la giustizia e la cultura.

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Si parlerà molto di questi temi, come nel caso dell’energia con l’intervento del governatore della Basilicata Vito Bardi che sul proprio territorio vive l’esperienza di fonti di approvvigionamento fossili e rinnovabili di grande impatto. Difficile negare però all’intervento del ministro Fitto e a quello successivo del presidente di Confindustria Carlo Bonomi, che chiuderanno la kermesse sabato mattina, un significato specifico considerata l’attualità in chiave Mezzogiorno di argomenti come l’utilizzo dei Fondi europei, l’attuazione del Pnrr e l’introduzione della Zes unica. Sarà l’occasione per approfondire i contenuti del Decreto Sud sul quale finora il sistema delle imprese è apparso piuttosto cauto. 

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