Sanità, Assemblea Cisl Fp Campania: «Cambiare il modello del sistema sanitario»

Carenza di personale e posti letto: le problematiche più urgenti

L'Assemblea di Cisl Funzione Pubblica della Campania
L'Assemblea di Cisl Funzione Pubblica della Campania
Giovedì 29 Giugno 2023, 15:54 - Ultimo agg. 15:57
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«È arrivato il momento di cambiare il modello del sistema sanitario. Non va, a partire dalla Campania, dove l’accumulo delle inefficienze ci ha portati ad essere ultimi in tutto, nonostante risorse professionali straordinarie e di eccellente qualità». A dirlo è Lorenzo Medici, leader della Cisl Funzione Pubblica della Campania, che ha aperto così l’assemblea dei delegati della sua categoria dedicata alle diseguaglianze ed ai ritardi del settore, alla presenza, tra gli altri, del segretario generale nazionale Maurizio Petriccioli, del presidente di Svimez Adriano Giannola, del direttore del distretto sanitario 4 dell’Asl di Avellino Armando Pirone e del giornalista de “Il MattinoMarco Esposito.

«Siamo fanalino di coda dappertutto, nelle carenze di personale, nei posti letto, 2,6 ogni mille abitanti su una media di 3,1, nella speranza di vita, e primi, cioè ancora una volta ultimi, per la migrazione sanitaria, con 500 milioni spesi per la cura dei nostri concittadini altrove», ha detto Medici.

Il sindacato non ha mancato di sottolineare la necessità di creare un nuovo sistema, puntando ad un piano straordinario di assunzioni a copertura dei grandi vuoti di organico esistenti, per i quali si rischia un blocco delle attività sanitarie in moltissimi nosocomi e presìdi sul territorio. 

Incrementare i posti letto, rendendo in primis utilizzabili tutti quelli che non sono attualmente funzionanti, confrontarsi con la Giunta e con il Consiglio regionale sulla medicina territoriale, verificare le azioni messe in campo sulle lunghissime liste d’attesa, per frenare la migrazione sanitaria verso il Nord: questi gli obiettivi più urgenti.

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Giannola, dopo aver confermato che:«sulla sanità la Campania compete con la Calabria per l’ultimo posto», ha messo in guardia sul disegno di legge Calderoli per l’autonomia differenziata. «Se passa con la previsione dell’intesa tra Ministero e singola regione, il Parlamento non potrà far altro che ratificare, altrimenti cade il Governo. Perciò il compito del sindacato nazionale  è centrale», ha sostenuto Esposito.

Un assist lanciato alla Funzione Pubblica che Petriccioli nelle conclusioni ha fatto proprio. «Ribadiamo con forza il nostro no ad una autonomia differenziata basata sui costi storici dei servizi perché si finirebbe per allargare le differenze già esistenti. Rivendichiamo invece la possibilità di un utilizzo del Mes sanitario, indispensabile per poter finanziare una campagna di stabilizzazione e occupazione di nuovo personale indispensabile per rilanciare la sanità territoriale», ha sottolineato il numero uno nazionale della categoria.

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