Napoli, la polizia nel pronto soccorso dell'ospedale San Paolo: «Basta aggressioni»

«Una conquista importante per il presidio di Fuorigrotta»

Napoli, la polizia nel pronto soccorso dell'Ospedale San Paolo
Napoli, la polizia nel pronto soccorso dell'Ospedale San Paolo
di Ettore Mautone
Mercoledì 3 Aprile 2024, 23:25 - Ultimo agg. 5 Aprile, 07:50
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Ospedale San Paolo, frontiera ovest della rete ospedaliera della città: da ieri mattina nel pronto soccorso di Fuorigrotta è attivo il drappello di polizia. Dopo quasi tre mesi di lavori impiegati dalla Asl Napoli 1 per attrezzare e informatizzare un’area prospiciente l’ingresso e all’esito dei sopralluoghi tecnici avvenuti prima di Pasqua alle 8 di ieri ha preso servizio il primo agente di un turno che sarà coperto tutti i giorni dalle 8 alle 20. Si parte dunque con la piena operatività.

«Una conquista importante per il presidio di Fuorigrotta teatro, nell’ultimo anno, di decine di episodi di violenza ai danni del personale sanitario di cui alcuni anche molto gravi - commenta Manuel Ruggiero, medico del 118 che cura la pagina facebook “Nessuno Tocchi Ippocrate” - un provvedimento che fa il paio con la modifica del codice penale decisa di recente dal Governo e che, dal 4 aprile, consentirà di far scattare la procedibilità d’ufficio in caso di aggressioni al personale sanitario, a prescindere dalla querela di parte presentata dalle vittime e anche per lesioni lievi, fosse anche solo uno schiaffo, con la previsione di pene che ci auguriamo finalmente certe e in grado di arginare un fenomeno che oggettivamente vive di picchi e di periodi di maggiore calma ma che sembra inarrestabile.

Ci auguriamo che tutte queste misure segnino finalmente la svolta auspicata».

La decisione di allargare all’ospedale San Paolo, al Santobono e al San Leonardo di Castellammare il perimetro delle strutture sanitarie di Napoli e provincia dotate di un presidio fisso di polizia, è stata assunta nei primi giorni del 2024 nel corso del vertice sull’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal prefetto di Napoli Michele di Bari all’indomani del gravissimo episodio ai danni di un’infermiera in servizio all’ospedale di Castellammare. La nuova rete dei drappelli è ormai quasi completata: all’ospedale di Castellammare sin dalla metà dello scorso gennaio, su richiesta del manager Giuseppe Russo e del prefetto, la polizia è già presente nelle corsie del pronto soccorso in attesa di attrezzare una sala operativa adeguata che sarà consegnata a breve. «Consegneremo i locali ristrutturati la settimana prossima - chiarisce il manager - non appena avremo terminato la fase dei lavori prevista per adeguarli alle norme sulla sicurezza. Una presenza, quella delle divise, che sta funzionando, tranne un alterco in pediatria la settimana scorsa, risolto con l’intervento della vigilanza, non abbiamo più registrato casi gravi». Anche al Santobono i lavori sono in dirittura di arrivo: «La prossima settimana - spiega il manager Rodolfo Conenna - è previsto un sopralluogo con i tecnici e gli ispettori della sicurezza e per visionare i locali. Già due giorni fa c’è stata una visita ufficiosa e i riscontri sono tutti positivi».

«Finalmente si concretizza una richiesta che, come intersindacale della dirigenza medica, abbiamo avanzato da anni - aggiunge Lino Pietropaolo, segretario regionale della Cisl medici - contare su un posto di polizia in ospedale è fondamentale per restituire sicurezza e serenità agli utenti e soprattutto al lavoro di cura di medici, infermieri e tecnici vittime di uno stillicidio che viene finalmente affrontato con il piglio giusto. Il San Paolo è uno dei pochi presidi di pronto soccorso aperti a Napoli e la presenza delle forze dell’ordine funge da deterrente che in uno alla procedibilità d’ufficio senza denuncia consente di guardare al futuro con maggiore ottimismo e frenare la fuga del personale.

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Intanto a Napoli e provincia dall’inizio dell’anno si contano 24 aggressioni divise a metà tra Napoli città e Asl Napoli 2 nord, in flessione dopo i picchi di gennaio. L’ultimo assalto ai camici bianchi a Napoli è avvenuto a Pasqua, nella rianimazione del Policlinico collinare ad opera di 2 donne anziane, apparentemente indifese e docili ma che invece improvvisamente si sono scagliate con inaudita violenza su un’infermiera e una dottoressa di guardia travolte da schiaffi, pugni e calci senza contare il corredo di offese verbali degne del trivio più volgare. Il motivo della barbarie? La pretesa di portare per Pasqua a casa la paziente loro parente per poi ricoverarla di nuovo dopo le feste.

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