Venezia. Si fa rompere il naso dagli amici per incolpare il rivale in amore

Venezia. Si fa rompere il naso dagli amici per incolpare il rivale in amore
di Gabriele Pipia
Mercoledì 21 Ottobre 2015, 17:38 - Ultimo agg. 17:47
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MIRANO - Aveva pianificato tutto a tavolino. Aveva trovato i due complici ed era convinto di aver organizzato magistralmente la messinscena. Ha raccontato una lunga serie di falsità prima ai medici, poi ai carabinieri e infine a molti conoscenti.

Pur di mettere nei guai un giovane di Mira con cui c'erano da tempo dissapori e ostilità, un minorenne di Scorzé si è immerso in un canale e poi si è fatto volutamente rompere il naso con un pugno da un proprio amico.

Una storia assurda che i carabinieri di Mirano hanno ricostruito minuziosamente, non credendo alla versione fornita dal giovane e arrivando a denunciare lui e i suoi due complici (di Scorzé e Spinea) per calunnia e procurato allarme.

La trama sembra quella di un libro giallo: tutto comincia a luglio quando un 17enne di Scorzé corre al pronto soccorso con nausea e vomito dopo aver bevuto una sostanza non precisata in una discoteca della zona. Il minorenne è convinto sia stato uno sgarbo di un 23enne di Mira, socio in affari legati al mondo delle discoteche e poi rivale in amore. Decide così di fargliela pagare. La vendetta è diabolica: lo scorso 24 settembre, un giovedì pomeriggio, un amico in comune organizza un incontro al Parco Belvedere di Mirano in una zona piuttosto appartata e vicina a un fossato. In quei minuti non accade niente, solo una discussione. Il 21enne se ne va ma è qui che scatta l'incredibile piano: il 17enne si cala nelle acque del Muson, riemerge fradicio e si fa tirare un pugno da un amico: il referto parlerà di frattura del setto nasale. I due ragazzi chiamano 112 e 118, poi raccontano che l'amico aveva perso i sensi in acqua ed è stato rianimato proprio pochi istanti prima dell'arrivo dell'ambulanza. E chi è stato l'aggressore? Il "nemico" 21enne, naturalmente.

Ma i carabinieri non sono convinti: le vie respiratorie risultano libere, come è possibile per una persona rimasta incosciente in acqua? Il complice viene messo alle strette e racconta la verità, a quel punto il 17enne accompagnato in caserma dai genitori non può che confessare. Aveva pagato mille euro ai due amici per reggere un castello di menzogne che si è sgretolato in fretta. Voleva farla pagare al rivale, si trova invece con un naso rotto e con seri guai giudiziari.