Scontri alla Sapienza tra polizia e 300 studenti dopo il no al boicottaggio: due arresti, ci sono feriti

I manifestanti in corteo hanno danneggiato un'auto della polizia e due della sorveglianza

Scontri alla Sapienza tra polizia e 300 studenti: due arresti, ci sono feriti. Meloni: «Non è manifestare ma delinquere»
Scontri alla Sapienza tra polizia e 300 studenti: due arresti, ci sono feriti. Meloni: «Non è manifestare ma delinquere»
Martedì 16 Aprile 2024, 20:15 - Ultimo agg. 17 Aprile, 11:23
4 Minuti di Lettura

Finisce con due studenti arrestati e alcuni agenti feriti la protesta degli attivisti di Cambiare Rotta che chiedevano al Senato accademico dell’Università Sapienza di boicottare la collaborazione scientifica con Israele. La mobilitazione era partita già dalle prime ore di ieri mattina con il gesto simbolico di due studentesse, Martina e Letizia, che si erano incatenate davanti al rettorato. Poi, nel pomeriggio, il corteo studentesco all’interno della città universitaria, mentre era in corso la riunione del Senato accademico. Le prime tensioni con le forze dell’ordine si sono accese davanti al rettorato, subito dopo la pubblicazione della nota ufficiale in cui Sapienza ha espresso «dolore e orrore per l’escalation militare in Palestina», ma rifiutando il boicottaggio della collaborazione scientifica con Israele. Poco dopo, un gruppo di manifestanti ha provato a forzare le transenne posizionate dagli agenti davanti l’ingresso dell’edificio, ma le forze dell’ordine hanno sciolto il cordone permettendo agli studenti di continuare la protesta, proseguita con cori e lanci di fumogeni.

Scuola, niente maturità per chi ha 7 in condotta e bocciatura per chi devasta gli istituti. Le opposizioni: «C'è solo repressione»

LE TENSIONI

Poi, nel tardo pomeriggio, le tensioni si sono riaccese quando uno studente, Mohammed Jummah, 27enne esponente dell’Unione democratica arabo palestinese, ha danneggiato un’auto della polizia saltandoci sopra in segno di protesta. Il giovane è stato arrestato per danneggiamento e portato al commissariato San Lorenzo. Danneggiate da altri manifestanti due auto del personale di vigilanza interno all’università. Il corteo si è diretto verso il commissariato, gli agenti hanno provato a impedirgli di raggiungerlo e un dirigente è stato aggredito, riportando un graffio sul collo. La responsabile del gesto, Stella Boccitto, 29 anni, è stata arrestata per resistenza a pubblico ufficiale. Circa trecento studenti hanno mostrato solidarietà agli attivisti al grido di «tutti liberi, tutte libere!», in piazza del Verano e poi si sono mossi in corteo per le vie di San Lorenzo. Una volta tornati sotto al commissariato, la Digos, diretta da Antonio Bocelli, ha comunicato agli studenti che, come da loro richiesto, i due arrestati avrebbero potuto passare la notte ai domiciliari, in attesa della direttissima di questa mattina. Mohammed infatti soffre di una malattia rara che richiede una terapia specifica.
 

Video

LE REAZIONI 

«Ho sentito il Questore Belfiore per esprimere il mio ringraziamento alle forze di polizia e la mia vicinanza agli agenti feriti in seguito agli incresciosi episodi presso l’Università Sapienza, sottolineando come l'operato degli agenti abbia evitato che la manifestazione potesse degenerare con più gravi conseguenze».

Lo ha detto il Prefetto, Lamberto Giannini. A commentare anche la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, la quale ha espresso vicinanza alla rettrice dell’ateneo, Antonella Polimeni. «Quello che sta accadendo è vergognoso. La decisione del Senato evidenzia che la comunità accademica non accetta imposizioni da una minoranza che vorrebbe isolare le università italiane dal contesto internazionale. La ricerca non si boicotta». È intervenuta anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: «Piena condanna per le violenze avvenute. Devastazioni, aggressioni, scontri, assalti a un Rettorato e a un Commissariato, con un dirigente preso a pugni. Questo non è manifestare, ma delinquere. La mia solidarietà al dirigente della Polizia aggredito, a tutte le Forze dell'ordine e ai docenti». «Chiediamo la sospensione degli accordi con Israele, non la cancellazione», ha spiegato Laura Guazzone, docente di Storia contemporanea del mondo arabo, che insieme ad altri 150 professori ha sottoscritto l’appello congiunto di 2500 tra studenti, docenti e ricercatori per chiedere lo stop agli accordi. L’università, si legge in una nota dell’ateneo di fine seduta, «si è impegnata a favorire la discussione, il confronto e la libera espressione del dissenso, purché non diventi prevaricazione». Nel documento, l’Università si impegna anche «alla realizzazione» «di ulteriori azioni di accoglienza, sostegno e solidarietà per le comunità accademiche coinvolte dal conflitto», e «stanzia una quota del budget per il finanziamento di visite di studiosi dal Medio Oriente». Impegni non ritenuti sufficienti per gli studenti solidali con la causa palestinese.

© RIPRODUZIONE RISERVATA